Cambiano i consumi alimentari

Social, gourmet, distintivo-identitario, biologico, attento alla salute, sostenibile (nei confronti dell’ambiente, dell’economia e della società/occupazione), ogm-free, etnico. A tavola le nuove frontiere sono caratterizzate dal “con” e dal “senza”. Con omega3 e senza lattosio. L’ultima divagazione sul tema, che ha imposto nuovi investimenti e rottamazione di impianti talvolta anche nuovi, come ci hanno raccontato alcuni imprenditori, è l’anatema verso l’olio di palma, al quale Ferrero ha avuto il coraggio e la forza commerciale di opporsi.

Si tratta di tendenze delle quali chi è nel campo dell’agroalimentare non può sottrarsi. Un identikit interessante in ambito di formaggi e richieste (le più varie) dei consumatori lo ha tracciato Fonterra, una delle più importanti cooperative a livello mondiale.

Accanto ai desideri dei millenials e dei consumatori che pretendono un nesso sempre più stretto fra cibo e salute, emergono in parallelo nuovi stili di acquisto. La spesa on-line sta conquistando nuovi spazi di mercato anche nel segmento cosiddetto “freschissimo” e le opportunità di consegna non sono più limitate alla consegna a domicilio. Si stanno diffondendo anche gli spazi per così dire di “deposito e ritiro” nella città.

Da Amazon, colosso dell’e-shop, è arrivato in Europa il servizio per comprare prodotti commerciali usando un pulsante “mono-marca”. Al momento nel Vecchio Continente l’opzione è valida solo in Germania, Austria e Gran Bretagna. Ma una sperimentazione durata un anno e mezzo in America ha convinto l’azienda di Seattle a intraprendere l’avventura anche da questa parte dell’Atlantico. Fare la spesa porterà via meno tempo, anche se la contropartita si gioca in termini di maggiori costi e di informazioni sugli utenti stessi che i vari marchi riceveranno per conoscere più approfonditamente i loro clienti.

Non c’è solo la spesa online. Vi sono anche i supermercati virtuali: spazi in cui i prodotti sono proiettati su schermi a led, che il telefonino può fotografare e trasmettere attraverso una app per farseli recapitare a casa o per ritrovarseli al termine del percorso. Si parla di uno spazio fisico in tutto e per tutto, anche se più contenuto rispetto a un negozio di distribuzione ordinaria reale.

Un’altra particolarità riguarda l’affermazione di due elementi innovativi in ambito finanziario: la sharing economy e il crowdfunding, con l’ingresso anche del segmento agroalimentari nel panorama della cosiddetta “economia collaborativa”, non più soltanto limitata al turismo e ai trasporti. A fotografare l’evoluzione sono il terzo rapporto annuale sulla mappatura delle piattaforme collaborative e il quarto report sulle piattaforme di crowdfunding, a cura di Marta Mainieri (Collaboriamo) e di Ivana Pais (Università Cattolica di Milano).

E sempre in tema di nuove tendenze, sta crescendo il fenomeno dei coupon digitali, i buoni sconto che ormai possono vantare vere e proprie community sul web e sui social media, sospinti da consumatori che si orientano su internet e che secondo uno studio di Ipsos sono ormai il 60% dei consumatori totali. E se nel 2014 sono stati distribuiti 26 milioni di buoni sconto digitali (che poi si stampano o si scaricano sul telefonino), nel 2015 i valori sono arrivati a quota 30 milioni.

Il comparto lattiero caseario è chiamato a fare i conti con i molti cambiamenti che riguardano i consumi e le nuove tendenze (come l’esigenza di pasti fuori casi e sempre più veloci), a conquistare nuovi consumatori, a dare risposte ai nuovi ospiti e alle nuove culture alimentari. Inoltre, si ritrova a dover soddisfare le esigenze di packaging fantasiosi, smart e più “verdi”, a rispondere a equilibri nutrizionali che privilegino la salubrità e, persino, a fare i conti con modalità di innovazione finanziaria fino a pochi anni fa impensabili.

Tutto questo senza dimenticare il gusto e l’accesso possibilmente a tutte le fasce economiche di consumatori. E cercando di soddisfare i nuovi scenari della distribuzione.

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Matteo Bernardelli
Informazioni su

Giornalista. Ha scritto saggi di storia, comunicazione ed economia, i libri “A come… Agricoltura” e “L’alfabeto di Mantova”.

Pubblicato in Alimentazione, Consumatore

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