Verso un altro packaging

Il moderno packaging sta vivendo una contraddizione: mentre garantisce salubrità e conservazione degli alimenti, non riesce a rispondere alla crescente problematica di smaltimento degli imballaggi. Inoltre, la richiesta di porzioni ridotte e monodose del mercato per soddisfare l’evoluzione dei consumi, non fa che accrescere le quantità di materiali da smaltire.

Questa tematica attira sempre più le sensibilità dei consumatori e dunque produttori e distribuzione si attivano per dimostrare comportamenti virtuosi nella presenza dei prodotti posti sugli scaffali.

Il Burro La Montanara prodotto da Dalla Torre, con packaging compostabile

Il Burro La Montanara prodotto da Dalla Torre, con packaging compostabile

Un recente esempio tutto italiano è quello dell’impresa Dalla Torre, che dal primo Settembre 2019 produce il Burro la Montanara con packaging compostabile certificato. Sia l’incarto che l’inchiostro utilizzato sono compostabili, di conseguenza l’imballaggio primario, anche se non ripulito, potrà essere smaltito dal consumatore direttamente nella frazione dell’umido.

Un altro esempio in tal senso viene dal Regno Unito, dove si stima che il sistema dei supermercati produca annualmente circa 800 mila tonnellate di imballaggi plastici.

Si tratta del piano “Remove, Reduce, Reuse & Recycle” di Tesco, maggior distributore UK, che prevede per i fornitori delle fasi precise per ridefinire il packaging di tutti i prodotti in modo da eliminare i materiali non riciclabili. Per la propria private label tali materiali, che ammontano ad oltre 4 mila tonnellate, saranno eliminati entro fine anno. Poi, dal prossimo anno, la quantità del packaging diventerà uno dei criteri per il referenziamento dei prodotti. Si calcola che una diminuzione del 25% negli imballaggi comporterà una riduzione di 5 mila tonnellate di peso ed 80 mila km in meno percorsi dai mezzi di trasporto grazie ad una miglior efficientamento nella predisposizione dei pallet.

Il riciclaggio presuppone però un piano strategico infrastrutturale a livello nazionale col coinvolgimento di tutta la filiera dalla produzione alla distribuzione, che coordini le singole iniziative e verifichi le diverse esperienze. Già dallo scorso anno, Tesco ha distinto i materiali di imballaggio per facilità di riciclo identificandoli con tre colorazioni, verde, ambrato e rosso, con l’impegno di eliminare al più presto i materiali più difficili da riciclare indicati col rosso e di riconsiderare i prodotti con materiali di packaging identificati col colore intermedio. Inoltre, per testare le reazioni dei consumatori verso i prodotti sfusi, in due dei negozi più significativi, durante un mese verranno eliminate le confezioni in plastica su 45 prodotti di frutta e verdura. I dati raccolti da tali esperienze serviranno per definire le azioni della catena distributiva verso i fornitori.

Il packaging, da tecnica di confezionamento ed elemento per mettere in risalto la marca aziendale e le caratteristiche del prodotto, diventerà sempre più fattore di sostenibilità e rispetto ambientale, dunque un nuovo veicolo di comunicazione e marketing.

Fonte: Dalla TorrePackagingInsights.com

 

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Leo Bertozzi
Informazioni su

Agronomo, esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia.

Pubblicato in Burro, Sostenibilità