L’Uganda, secondo i dati Dairy Development Authority, produce 2,4 milioni di tonnellate di latte, ma il potenziale potrebbe essere di 10 milioni di tonnellate ed avere un peso rilevante nel bilancio export. Per questo sta investendo per ampliare il mercato dei propri prodotti lattieri in vari Paesi africani oltre al Kenya, tradizionale importatore. Si tratta di Etiopia, sud Sudan, Malawi, Burundi, ma anche Algeria, dove l’azienda Pearl Dairy Farm, che trasforma circa 800 tonnellate di latte al giorno, cerca di espandersi grazie al sostegno pubblico, per esportare latte UHT, polveri di latte e crema, burro, ghee (burro chiarificato).
Africa
Consumi di latte
73 milioni ton
stima 2030
Aumento dei redditi, urbanizzazione, cambiamento degli stili di consumo, portano ad una maggiore richiesta di latte e derivati nei Paesi ad economie emergenti. Questo anche in Africa dove i consumi, pur nelle aree centrali ed orientali del continente a vocazione lattiera, sono inferiori ai 30 litri pro-capite all’anno. Se la Cina è il Paese in cui si prevede il maggior aumento nei consumi totali di latte, si stima che quelli africani nel 2030 cresceranno di un terzo rispetto a quelli odierni, raggiungendo un totale di 73 milioni di tonnellate.
Anche la maggiore cooperazione fra i vari Paesi rappresenta un fattore favorevole agli scambi commerciali. Va in tal senso la creazione nel 2018 dell’area continentale africana di libero scambio AfCFTA, con la sua entrata in vigore a maggio nel 2019, grazie agli obiettivi di riduzione dei dazi d’importazione e delle barriere non tariffarie.
L’analisi UE della domanda nell’Africa sub sahariana indica fino al 2030 una richiesta alimentare in crescita con una dinamica maggiore di quella degli ultimi dieci anni. Latte e derivati avranno maggiori e più diversificati consumi anche grazie anche ad un livello più elevato nella qualità della distribuzione al consumo. Per i produttori africani di latte e per tutta la filiera, questa tendenza può rappresenta una opportunità di sviluppo e miglioramento delle proprie condizioni di vita.
Tradizionalmente, in Africa il consumo di latte e la sua produzione sono localizzati in alcune regioni del continente e collegati a specificità tribali. Sarà interessante vedere come la produzione interna, attanagliata fra difficoltà organizzative, strutturali e sanitarie, riuscirà ad evolvere in modo indipendente per far fronte alle nuove esigenze dei consumi africani. La sinergia fra le politiche pubbliche e le iniziative private, come nel caso dell’azione ugandese, potranno dare un impulso all’evoluzione del settore
Fonti: DDA; European Commission; The East African