Biodiversità: la sfida per rafforzare i sistemi produttivi

Si calcola che nel 2030 le aree urbane copriranno una superficie pari a tre volte quella occupata nel 2000 e che l’attività umana abbia portato all’estinzione dell’83% delle specie animali e di metà di quelle vegetali. Inoltre, negli ultimi 300 anni, circa la metà dei terreni naturali ed un terzo delle foreste è stato convertito alla produzione agricola, tendenza che dovrà continuare per far fronte ai bisogni alimentari di una popolazione mondiale stimata in 9,7 miliardi nel 2050.

Tutto questo impatta pesantemente sulla biodiversità, fattore essenziale per assicurare la sostenibilità dei sistemi alimentari e la resilienza delle produzioni nei confronti dei patogeni che colpiscono allevamenti e coltivazioni e dei fenomeni climatici estremi.

La crescente preoccupazione per la tutela ambientale spinge a ridurre le emissioni di gas effetto serra, a preservare le risorse idriche ed al riciclo. Pur tuttavia, non viene sufficientemente considerata la questione della perdita di biodiversità, che rende più fragili i sistemi produttivi. Un esempio è la drammatica diminuzione degli insetti impollinatori, da cui dipende la produzione agricola. La biodiversità ha poi anche una importante dimensione sociale e riguarda l’evoluzione delle comunità locali che in continenti quali Africa, Asia ed anche America Latina, sono colpite da modelli produttivi che non sempre si sono manifestati appropriati.

La scienza e la tecnologia possono fornire strumenti per invertire la tendenza e contenere la perdita di biodiversità. Le sempre maggiori conoscenze sugli ecosistemi e sulle loro interazioni con le attività produttive debbono essere messe a frutto anche dalle imprese per gli approvvigionamenti di materie prime e per formare filiere integrate sviluppando infrastrutture locali come scuole e servizi sanitari. Già nel 1996 l’agenzia UNCTAD delle Nazioni Unite ha lanciato l’iniziativa BioTrade per la produzione e la commercializzazione di beni e servizi ottenuti nel rispetto della biodiversità dal punto di vista della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Una specifica certificazione attraverso lo standard Ethical BioTrade Standard – UEBT., identifica il rispetto delle pratiche di biodiversità nella produzione, trasformazione, commercializzazione delle produzioni agroalimentari.

La biodiversità è anche la base della strategia Farm to Fork lanciata dalla Commissione Europea per l’impegno inderogabile di equilibrare risorse naturali, sistemi agroalimentari, tutelare la salute della popolazione e dell’ambiente, aumentando la competitività e la resilienza delle produzioni UE.

CLAL.it - Produzione di Latte e Popolazione nel Mondo

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Fonti: FoodnavigatorEthical BioTrade

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Leo Bertozzi
Informazioni su

Agronomo, esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia.

Pubblicato in Biodiversità