Secondo l’ultimo rapporto biennale dell’International Dairy Foods Association (IDFA), che rappresenta il 90% di latte e derivati prodotti negli USA e commercializzati nel mondo, il peso economico del comparto lattiero-caseario statunitense ha raggiunto un valore di 793,75 miliardi di dollari, in crescita di 41 miliardi rispetto alla rilevazione del 2021, creando quasi 60 mila nuovi posti di lavoro ed aumentando i salari dell’11%. L’associazione rappresenta imprese di tutte le dimensioni, industriali e cooperative, lungo la filiera che va dalla produzione, alla distribuzione e al commercio, unite dall’obiettivo di essere all’avanguardia nell’innovazione e nella sostenibilità. Fra i membri ci sono multinazionali come Nestlé, Lactalis, Saputo, aziende specializzate come Sartori, Sargento, Schumann, ma anche Rabobank e JP Morgan, oppure Wisconsin Cheese Dairy Association, Abbott, Walmart, WOW Logistic company. In totale in questo comparto molto ampio e variegato ma coeso per il comune interesse di business, sono occupati 3,2 milioni di lavoratori, dei quali oltre un milione opera nella produzione lattiero-casearia. Il settore rappresenta il 3% del PIL statunitense ed apporta 72 milioni di tasse alle casse federali, statali, locali.
Il settore Dairy USA è un comparto in crescita
Analizzando le diverse categorie merceologiche, appare che il formaggio ha un peso economico diretto pari a 64,5 miliardi di dollari con 59.538 posti di lavoro; il latte rappresenta 50,9 miliardi di dollari e 67.995 posti di lavoro; gli ingredienti 20,4 miliardi di dollari e 16.552 posti di lavoro; i gelati 11,4 miliardi di dollari e 27.066 posti di lavoro. I latticini valgono 8,3 miliardi di dollari e rappresentano 10.867 posti di lavoro.
Si tratta di un comparto in crescita, per tenere il passo con l’intensa domanda mondiale.
Questo significa più posti di lavoro, salari più alti, maggiori benefici per le comunità in cui operano le imprese e maggiore crescita economica per gli Stati Uniti.
Significa soprattutto un notevole potenziale sui mercati.
Fonte: IDFA