La golden age della Mozzarella di Bufala Campana Dop passa attraverso più fattori: l’attenzione del Made in Italy da parte dei consumatori di tutto il mondo, la tipicità di un prodotto caseario unico, una filiera inscindibile, che ha saputo negli anni rafforzare la propria presenza in Italia e all’estero, facendo leva appunto sulla qualità come elemento di forza.
I numeri indicano, nel decennio 2007-2017, un vero e proprio boom della produzione (+37%) e dell’export (+150%). Le esportazioni oggi rappresentano il 30% del fatturato aggregato del comparto e l’obiettivo per il 2019 è di incrementare le vendite fuori dai confini italiani.
Qualità, benessere animale, sostenibilità, controlli di vigilanza anche on-line: i pilastri del successo della Mozzarella di Bufala Campana DOP
La dinamicità del tessuto imprenditoriale e il forte legame col territorio hanno fatto il resto, trascinando verso l’alto la domanda e, parallelamente, il prezzo del latte di bufala destinato al prestigioso formaggio Dop. In base ai dati Clal.it, il prezzo è passato da 1,23 euro al litro del 2015 a 1,50 euro. Cifra strabiliante, se si pensa che il latte bovino ha una quotazione di 40-42 centesimi al chilogrammo.
La corsa del prezzo del latte di bufala campana per produrre la mozzarella – trascinato da un incremento della domanda – rischia di portare in disequilibrio la filiera, la cui materia prima non ha altre valvole di sfogo, come avviene invece per altri formaggi Dop, che possono dirottare il latte vaccino verso altri consumi (latte alimentare, yogurt, ecc.).
Si prevede un aumento del prezzo all’ingrosso
Il segnale che si va verso un innalzamento di fascia è anche l’incremento delle vendite nel canale ho.re.ca., salito a circa il 20% , che si traduce in una costante crescita dell’apprezzamento di chef e ristoratori.