Impatto del coronavirus sulla supply chain: come reagire?

In piena crisi epidemica, nei mesi di gennaio e febbraio le esportazioni cinesi sono diminuite in media del 17,2% con punte fino all’80% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le imprese, che avevano programmato le attività in funzione delle festività del nuovo anno cinese, hanno dovuto rivedere i loro piani.

Con la quarantena, la tipologia della richiesta alimentare si è modificata; ad esempio, sono aumentati notevolmente gli acquisti online. Ora che l’epidemia è diffusa in Europa ( e non solo), l’analisi dell’esperienza cinese diventa fondamentale affinché le imprese siano pronte per affrontare l’incertezza negli approvvigionamenti così come nella logistica o nella catena produttiva ed i cambiamenti nella domanda e nei modi di acquisto.

In Cina, la capacità nei trasporti che si è ridotta al 60-80% del normale, ha provocato dei ritardi nelle forniture di 8-10 giorni. Dunque l’epidemia ha comportato una serie di conseguenze a catena, soprattutto nei circuiti produttivi più complessi e rilevanti. In generale, durante la crisi le imprese debbono produrre con meno risorse e con maggiori incertezze, per cui diventa fondamentale avere gli elementi per pianificare le attività e produrre ciò che è più richiesto ma in modo profittevole.

In momenti di difficoltà è necessario operare con lungimiranza per mitigare il rischio

Con l’epidemia, tutto ciò che era assodato può diventare imponderabile ed anche impossibile. Può sorgere improvvisamente la necessità di trovare una nuova logistica, di dover trasformare altrove la materia prima, di riorientare la produzione o di cercare nuovi clienti. stravolgendo tutta la programmazione. Pertanto diventa fondamentale operare con lungimiranza per mitigare il rischio, evitare di cadere nel panico ed andare fuori mercato.

L’analisi, la gestione, l’affidabilità dei dati diventano essenziali per prefigurare scenari diversi, ricercando i benefici della tecnologia digitale nelle diverse simulazioni. Diventa fondamentale l’affidabilità degli elementi atti ad individuare gli ordini di priorità per poter compiere le scelte decisionali appropriate. In altri termini, nel tempo della crisi occorre quanto mai essere flessibili e resilienti, programmando sulla base della interdipendenza lungo tutta la catena degli approvvigionamenti.

Fonte: Food Navigator

 

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Leo Bertozzi
Informazioni su

Agronomo, esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia.

Pubblicato in Cina, Strategie di Impresa