Di: Mirco De Vincenzi
L’Irlanda, sesto Paese produttore dell’Ue per volumi consegnati, torna a farsi strada nel mercato europeo del latte. Nonostante i segnali di rallentamento sul prezzo del latte, che nei primi mesi del 2025 si è ridotto 1-2 centesimi al litro, le migliori condizioni climatiche ed i minori costi alimentari alla stalla hanno consentito l’importante ripresa delle produzioni; pur con un giorno in meno rispetto al 2024 bisestile, infatti, sono state 312 mila le tonnellate di latte consegnato in più rispetto allo stesso periodo del 2024, pari ad un aumento del 7,7%. La maggiore spinta produttiva irlandese, insieme a quella polacca, ha compensato i rallentamenti di due importanti player europei, Germania (a causa di questioni sanitarie) e Olanda (per la politica di riduzione dei capi).
Questa disponibilità extra di latte si è riflessa anche nelle trasformazioni e negli scambi con l’estero. L’Irlanda consolida il proprio ruolo di leader nell’export di burro oltre i confini europei. Nei primi 6 mesi del 2025 le spedizioni hanno raggiunto quasi 130mila tonnellate (+18% su base annua), di cui circa il 40% destinato a mercati extra-UE. A trainare la crescita è stata soprattutto la forte presenza del marchio Kerrygold (Kerry Group Plc) negli Stati Uniti e nel Regno Unito, dove le vendite di burro sono aumentate rispettivamente del 31,8% e del 13,5%. Parallelamente, l’aumento della disponibilità di latte ha sostenuto la produzione di Polvere di Latte Scremato (+25%), con esportazioni in espansione del 17,2%.
Anche la mozzarella sta registrando ottimi risultati, con volumi che indicano un vero e proprio boom verso i Paesi Bassi: da meno di 1.800 tonnellate del 2024 a quasi 22.000 quest’anno nel primo semestre.
Un segnale chiaro di come la maggiore disponibilità di latte irlandese stia sostenendo non solo una produzione versatile, ma anche la capacità di conquistare mercati.
CLAL.it – Irlanda: export di prodotti lattiero-caseari
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