L’ultimo mese del 2024 segna per la Cina un’avanzata dell’import del 17,6% sul fronte lattiero caseario, complice anche una diminuzione del prezzo medio mensile dei prodotti importati in equivalente latte, che passa dai 59,78 dollari per 100 kg di ottobre ai 48,48 dollari di dicembre. Nell’arco temporale più esteso su tutto il 2024, invece, le importazioni della Cina hanno rallentato (-10%).
Anche in un contesto non semplice, che segna una contrazione, per l’export di formaggi italiani la situazione è positiva. Nel corso del 2024, infatti, l’import cinese di formaggi Made in Italy è cresciuto del 34% rispetto al 2023, a conferma che i consumatori asiatici cominciano ad apprezzare i prodotti della nostra arte casearia. Ancora più performanti le performance dei formaggi freschi (+43,2%), con l’Italia che ha conquistato il 12% dei volumi di mercato. Salgono anche gli acquisti di formaggi italiani grattugiati o in polvere (+15,7%).
La Cina sta modificando la propria politica di import nel settore lattiero caseario. Più crema di latte e burro, la cui crescita delle importazioni è legata a un migliore potere d’acquisto di una fascia dei consumatori cinesi. Gli acquisti di polveri (WMP e SMP) dall’estero sono invece in flessione, dal momento che le produzioni interne sono aumentate, mentre oggi il basso prezzo del latte alla stalla in Cina sta portando a un rallentamento dei trend produttivi. Per il Made in Italy dei formaggi, comunque, c’è da festeggiare.