DOP e IGP: come innovarle? L’opinione di Egizio Valceschini

Il dott. Egizio Valceschini, economista e presidente dell’INRAE

Il dott. Egizio Valceschini, economista e presidente del Centro di Ricerca francese INRAE

Il dott. Egizio Valceschini, economista e presidente dell’INRAE di Versailles-Grignon, ha trattato l’argomento durante l’assemblea di oriGIn mondo, la rete mondiale delle Indicazioni Geografiche.

L’innovazione per le Indicazioni Geografiche è un processo che può prendere spunto da nuove idee, tecnologie, conoscenze scientifiche, oppure dalla domanda di mercato. Innovazione e tradizione non sono antitetiche. DOP ed IGP si sono sviluppate partendo dalla tradizione che è diventata il riferimento per l’innovazione.

Da almeno 30 anni si è cercato di rendere oggettivi gli elementi di specificità e distintività delle Indicazioni Geografiche e questo ha comportato una quantità di innovazioni. A differenza del sistema produttivo generico dove l’innovazione si accompagna alla produzione standardizzata ed alla meccanizzazione con un controllo totale dell’intervento umano, l’innovazione delle DOP ha seguito una strada diversa rispetto alla modernizzazione dell’agricoltura e dell’alimentazione di massa.

Non tutte le innovazioni sono automaticamente compatibili con le IG. Queste si fondano sui tre elementi della sostenibilità: sociale, economica, ambientale. L’aspetto ambientale è legato alle condizioni pedoclimatiche del territorio o della regione; a livello economico, il sistema è sostenibile nella misura in cui c’é un’equa ripartizione del valore aggiunto fra tutti i componenti della filiera; a livello sociale, esiste un rapporto specifico con i consumatori ai quali non si offre solo un prodotto, ma un insieme di valori.

L’innovazione delle IG deve mantenere l’equilibrio tra gli elementi della Sostenibilità


Per le IG la sostenibilità risiede nell’equilibrio fra queste tre dinamiche. Quindi l’innovazione deve rispettare questo equilibrio. Ciò non vuol dire renderlo statico, ma farlo evolvere in modo armonico. Una innovazione potrà dunque essere integrata e produrre un effetto positivo se rappresenterà il miglior compromesso fra questi tre elementi che determinano la sostenibilità.

Lo stesso sistema delle DOP ed IGP è sostenuto dal treppiede di questi elementi, che debbono essere equivalenti.

Negli anni ‘90 il sistema delle DOP ed IGP ha beneficiato delle crisi di sicurezza alimentare che hanno colpito vari prodotti ed ambiti. Questo perché i responsabili a quell’epoca hanno capito che fornendo le garanzie sull’origine dei prodotti, delle qualità tecniche e delle verifiche, si rassicurava il consumatore. In altri termini il sistema delle IG ha saputo analizzare e comprendere la situazione, adottando delle innovazioni per migliorare gli ambiti igienico sanitari dei prodotti, attraverso un riferimento fondamentale: la tracciabilità. Si tratta di un elemento proprio al sistema IG, che si riferisce ad una zona, ad una filiera, ad una tecnica specifica; innovare nella tradizione ha permesso di valorizzare meglio i prodotti in modo oggettivo, quindi spendibile sul mercato.

Oggi il tema non è più la qualità, ma sono i cambiamenti climatici e tutto ciò che riguarda l’ambiente. Di conseguenza occorre saper fare una analisi molto fine su tali emergenze per le IG. È del tutto chiaro che il cambiamento climatico cambierà in modo significativo le condizioni della produzione agroalimentare, e dunque il legame fra prodotto e territorio. Si sta manifestando uno squilibrio che può evolvere molto rapidamente. Probabilmente occorrerà identificare nuove specie e cultivar, introdurre nuovi criteri di selezione. Un altro aspetto è dato dalle pratiche e dalle tecnologie agroalimentari che sono state molto positive nei decenni scorsi ma che oggi contribuiscono al cambiamento climatico, ad esempio per la produzione di gas climalteranti. Quindi bisogna intervenire, ma sempre tenendo in considerazione l’equilibrio fra i tre elementi della sostenibilità: non ci si può interessare semplicemente alle questioni ambientali senza, ad esempio, tener conto dell’evoluzione nella domanda di consumo, che è cambiata e cambia. Un riferimento da riscoprire è l’agroecologia. Le Dop ed IGP debbono riscoprire le conoscenze dei produttori artigianali locali e partire da queste per far evolvere le tecniche e le tecnologie.

Le innovazioni sono dei processi lunghi. Dop ed IGP sono sistemi collettivi e dunque il processo di innovazione può essere più complicato rispetto agli altri sistemi. Essenziale sarà dunque l’organizzazione per stabilire in che modo si identifica e si adotta un’innovazione, con quali regole, affinché essa sia pertinente. Occorre una attenta riflessione, un’analisi basata su dati il più possibile completi ed infine un processo democratico di confronto per giungere alla decisione finale che dovrà essere adottata da tutti i componenti di questo sistema collettivo.

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Leo Bertozzi
Informazioni su

Agronomo, esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia.

Pubblicato in DOP / IGP, Innovazione