Ancora più marcata è stata la crescita delle importazioni della Cina calcolate in equivalente latte (ME), con un’accelerazione fra gennaio e luglio addirittura del 25,89% su base tendenziale. Nello stesso periodo del 2018, la crescita era stata decisamente più contenuta: +4,43%.
La Cina ha assorbito una grande quantità di polvere di latte intero (+26,6% in quantità e +17% in valore), latte e panna (+38,9% in quantità e +27,8% in valore), polvere di latte scremato (+29,2% in quantità e +43,6% in valore) e latte per l’infanzia (+16,4% in quantità e +19,2% in valore).
Il mese di luglio ha sorriso per le esportazioni dell’Unione Europea, che ha guadagnato terreno nei segmenti del latte per l’infanzia (detiene il 74% della quota di mercato), nell’export di latte e panna (+87,9%), e nelle vendite di polvere di latte scremato (+41,7%).
Le tensioni internazionali legate alla guerra commerciale fra Cina e Stati Uniti hanno penalizzato significativamente l’export americano, in forte sofferenza. Fra gennaio e luglio di quest’anno le vendite sono diminuite del 53,1% in quantità e del 41,3% in valore.
Ne hanno approfittato gli altri grandi player commerciali legati a Pechino, quali Nuova Zelanda (+23,2% in quantità e +17,7% in valore), Unione Europea (+22,3% in quantità e +11,2% in valore) e Australia (+27,5% in quantità e +20,9% in valore).
L’UE-28 scavalca la Nuova Zelanda in valore