Argentina: costi e siccità rallentano la produzione di latte

Anche se con un ritmo di crescita più lento rispetto al +4% del 2021, durante i primi due mesi dell’anno la produzione di latte argentina è aumentata dell’1,1% rispetto allo stesso periodo del 2021 e si prevede che a fine anno si possa raggiungere un totale di 12 milioni di tonnellate. Al di là di questo rallentamento della produzione, il fatto saliente è che l’aumento dei prezzi nominali e reali pagati al produttore di latte, durante i primi due mesi del 2022, ha superato il tasso di variazione dell’indice dei prezzi al consumo (CPI).

CLAL.it - Precipitazioni totali in Argentina

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La produzione di latte in Argentina è fortemente correlata all’andamento climatico che determina la quantità e la qualità del foraggio disponibile, in funzione dei fenomeni oscillatori delle temperature del Pacifico tropicale noti come “Niño” e “Niña”. La maggiore predominanza di un evento ‘quasi-Niña’ , cioè la fase calda del fenomeno, durante l’ultima estate locale ha generato meno precipitazioni del solito, condizionando la quantità e la qualità del foraggio che sarà disponibile nei prossimi 12 mesi.

Riguardo alle quotazioni, il prezzo del latte mostra una certa ripresa durante questo inizio del 2022, dopo un calo sostenuto (in termini reali) tra giugno e dicembre 2021. Lo scorso febbraio, il produttore di latte ha fatturato 37,69 Pesos al litro (0,31 €), il che gli ha permesso di ottenere un 2,7% in più in termini reali rispetto allo stesso mese del 2021. Questo è un prezzo medio per tutto il paese, dato che in Argentina i prezzi del latte sono variabili da provincia a provincia, a seconda di fattori come la distanza dai principali centri di consumo, dai luoghi  di esportazione (quasi il 30% del latte argentino viene inviato all’estero) e dal tipo di prodotto lattiero-caseario ottenuto.  La provincia di Buenos Aires è quella che ha mostrato il miglior prezzo praticato per litro di latte rispetto a Santa Fé più a nord o Cordoba ad ovest. I prezzi più bassi sono stati ottenuti dai produttori di Entre Ríos, la provincia fra i fiumi Paranà ed Uruguay, oltre che  da quelli di La Pampa a sud ovest di Buenos Aires e di Santiago del Estero nella parte settentrionale del Paese.

Anche se i prezzi internazionali dei prodotti lattiero-caseari sono migliorati, l’equazione lattiero-casearia fra il prezzo del latte ed il costo dell’alimentazione è peggiorata rapidamente a causa dell’aumento negli ultimi tre mesi dei prezzi di Mais e Soia. Il trasferimento dei maggiori costi ai prezzi interni è lento e graduale, in un contesto di elevata inflazione e difficoltà a mantenere un livello di consumi stabile. Supponendo che le imprese migliorino il prezzo del latte pagato ai produttori portandolo a 40 Pesos (0,33 €) per litro, un valore abbastanza impegnativo per l’attuale situazione nell’esportazione di latte in polvere, il rapporto latte/mais sarà di 1,20 litri dí latte per chilo di cereali, uno dei più bassi degli ultimi sei anni. Nel frattempo, il rapporto latte/soia sarebbe di 0,85, anch’esso tra i più sfavorevoli degli ultimi tempi.

In sintesi, la crescita della produzione di latte potrà continuare ad essere positiva solo se il prezzo ricevuto dagli allevatori recupererà terreno rispetto ai principali inputs. La velocità con cui lo farà determinerà se la produzione potrà essere sostenuta o se ci troveremo di fronte all’inizio di una fase di contrazione della produzione primaria, situazione ormai presente a livello mondiale.

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Fonte: eDairy

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Leo Bertozzi
Informazioni su

Agronomo, esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia.

Pubblicato in Argentina, Latte, Mais, Soia, Sud America