Accordi commerciali: rischio od opportunità?

Ogniqualvolta viene annunciato un accordo per liberalizzare gli scambi a livello internazionale, sorge il timore che l’apertura alle importazioni da un altro Paese possa danneggiare la produzione interna, soprattutto se le norme divergono.

Eppure, dove, come da noi, si producono alimenti di ottima qualità e con standard elevatissimi, gli accordi commerciali di libero scambio non sarebbero da temere dato che per tali prodotti c’è una domanda crescente in tutto il mondo. Pertanto, anche il settore lattiero-caseario, che punta su sostenibilità e sicurezza alimentare per migliorare la qualità della sua offerta all’export, deve guardare in faccia le nuove realtà del free trade per coglierne tutte le opportunità, così come le sfide e gli stimoli.

Occorre porsi nella logica di abbandonare l’approccio protezionistico


Un messaggio determinato in tal senso viene da Defra, il dipartimento del Regno Unito responsabile per l’ambiente e l’agricoltura, che si impegna a sostenere le aziende lattiero-casearie che intendono incrementare il commercio con l’estero attraverso una produzione più elevata, fatta in modo sostenibile, ma pur sempre competitiva. Con molta chiarezza viene detto che occorre porsi nella logica di abbandonare l’approccio protezionistico per guardare al mercato che deve dettare i prezzi attraverso la realtà della domanda e dell’offerta, nel contesto di un quadro normativo equo e condiviso.

Le sempre più stringenti normative di tutela ambientale, quali le severe politiche sulle zone vulnerabili ai nitrati o quelle sui fosfati, rischiano però di limitare il potenziale produttivo delle imprese agricole, ponendole in un differenziale competitivo negativo rispetto a quelle dei Paesi con cui vengono liberalizzati gli scambi commerciali. Diventa, pertanto, imprescindibile riuscire ad aumentare l’efficienza produttiva di ogni ettaro e di ogni animale, pur con i crescenti vincoli. Per questo Defra ha avviato dei nuovi programmi di sostegno ai produttori per interventi atti a migliorare la salute del suolo, innovare per accrescere la produttività, migliorare gli standard di salute ed il benessere degli animali, tutelare le acque, sostenere ecosistemi diversi.

Sarà un percorso collaborativo fra la struttura pubblica ed i produttori, flessibile nell’implementazione e nell’applicazione. Gli agricoltori avranno la possibilità di decidere come raggiungere al meglio gli standard stabiliti dal programma e riceveranno dei pagamenti su base trimestrali per sostenerli nelle loro scelte di sostenibilità. Defra ha coinvolto più di 4.000 agricoltori per testare e sperimentare la fattibilità delle nuove politiche agroambientali basate sull’adozione graduale e volontaria di standard produttivi, che entreranno comunque in vigore entro il 2025.

Ci si apre alla realtà del commercio internazionale stimolando gli agricoltori ad adottare standard gli di sostenibilità in modo graduale ma convinto, senza i facili protezionismi del passato.

Molto pragmatismo, un sistema pubblico efficace, degli indirizzi chiari. C’è tanto da apprendere.

CLAL.it - Esportazioni mondiali di prodotti lattiero-caseari

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Fonte: FARMERS WEEKLY

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Leo Bertozzi
Informazioni su

Agronomo, esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia.

Pubblicato in Catene di approvvigionamento, Export