Appunti per “rinascere uniti”: l’opinione di Angelo Rossi

Dallo scoppio della pandemia, Papa Francesco in più occasioni ha citato la “speranza di rinascere uniti”. Armonia e dialogo come nuove forme di convivenza pacifica. È un messaggio che va molto oltre la religione e che abbraccia anche le regole di una società che può definirsi civile.

Partiamo da questi concetti per applicarli ai mercati delle materie prime agricole e alle catene di approvvigionamento delle filiere agroalimentari. Quali attori dovranno essere coinvolti in un percorso inclusivo e non esclusivo, finalizzato alla crescita, dove la corsa al guadagno cede il passo al giusto profitto? E, soprattutto, come si stimola il dialogo? E su quali argomenti? Uno sviluppo armonico dovrà limitarsi al mercato oppure favorire una crescita razionale, dove effettivamente mettere in sintonia gli aspetti di una sostenibilità che sia allo stesso tempo economica, sociale, ambientale e culturale, per puntare al benessere?

Le recenti cronache evidenziano alcune tensioni in Germania fra agricoltori, trasformatori e dettaglianti alimentari – così recita il settimanale Der Spiegel – con il rischio concreto di un fallimento del “dialogo agricolo” e della piattaforma di discussione, che “era stata imposta a inizio anno da nuovi movimenti di agricoltori”.

Nel dialogo il presupposto è il rispetto reciproco

A nostro avviso si tratta di un ossimoro. Non può esistere un dialogo “imposto”. Un confronto può svilupparsi su visioni differenti, chiavi di lettura diverse, posizioni anche antagoniste e conflittuali, ma la finalità deve essere rivolta alla crescita e, se possibile, a trovare una sintesi per portare a terra miglioramenti e progresso. Per fare questo, i presupposti sono il rispetto reciproco e la volontà di confrontarsi. Se il dialogo, per ritornare sul punto, è “imposto”, allora non è libero e, con ogni probabilità, non si fonderà su pilastri solidi e in grado di sostenere un grande progetto.

Serve la volontà di costruire all’interno della filiera

Per raggiungere accordi di visione, che diano reciproca soddisfazione e che poggino su elementi strategici comuni, serve la volontà di costruire all’interno della catena di approvvigionamento. Ecco che diventa imprescindibile il rispetto, un sentimento che è alla base anche di quella volontà di rinascita di cui sta parlando instancabilmente Papa Francesco.

La filiera deve individuare obiettivi comuni e strategie condivise, da attuare su misura in base ai diversi soggetti coinvolti, ma con una visione unica e armonica.

I problemi da risolvere sono molti e cambiano alle diverse latitudini del pianeta. Il concetto di food security e gli obiettivi di garantire la sicurezza alimentare sono diversi se l’argomento si affronta in Europa, in Africa, in Cina o in Afghanistan, dove vi è il rischio concreto che manchino persino le sementi.

I cambiamenti climatici hanno impatti talvolta estremi e possono essere contrastati con strumenti differenti, ma sempre attraverso una collaborazione fra imprese, scienza, società. Ricerca e sviluppo non portano da alcuna parte se manca il risvolto pratico, se l’innovazione non è finalizzata a benefici reali per l’impresa, la filiera, la società, i cittadini, i consumatori, senza dimenticare l’ambiente e il paesaggio (che merita la medesima attenzione dell’ambiente) e gli animali.

Serviranno sempre di più percorsi di dissemination culturale e di communication trasparente, corretta, seria.

Big data per un’informazione sempre più trasparente e seria

In questo percorso virtuoso l’informazione dovrà rispondere ai medesimi requisiti di trasparenza, correttezza, serietà ed essere il più possibile completa. Come? Dando per scontata l’etica degli operatori (andrebbe considerata come un pre-requisito), i big data rappresentano uno strumento molto utile per delineare un quadro informativo e potere elaborare analisi, imbastire confronti, avviare un dialogo. Attività che vedranno le nuove generazioni muoversi con estrema dimestichezza, alla luce del fatto che fra qualche anno saranno protagonisti i giovani che sono “nativi digitali”.

Mettere a disposizione dati, numeri, grafici, fornire notizie, curiosità e tendenze, contribuendo così ad aiutare gli operatori ad avere uno scenario il più possibile completo, è ciò che cerchiamo di fare attraverso CLAL.it e TESEO nei nostri settori di indagine. A guidarci, come sempre, l’etica e la volontà di costruire una società migliore da lasciare ai nostri figli. Ci proviamo.

CLAL.it – Mappa delle produzioni di latte nel mondo

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Angelo Rossi
Informazioni su

Fondatore di CLAL, Angelo Rossi è un esperto del settore lattiero caseario. Lo caratterizza una lunga esperienza dirigenziale, maturata in piccole e grandi aziende.

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