Il Regno Unito non copre il proprio fabbisogno di latte: il suo tasso di approvvigionamento è dell’88% (anno 2015).
L’import di Formaggi nel 2015 è stato di 494.000 tonnellate, che corrispondono a 1.803 milioni di euro.
L’import di Burro annuale si attesta invece a 106.000 tonnellate, per un valore di 363 milioni di euro.
Il principale fornitore è l’Irlanda, che copre il 22% dei Formaggi acquistati dal Regno Unito ed il 62% del Burro. Anche gli altri principali fornitori sono comunitari.
L’appartenenza alla UE vincola il Regno Unito a porre un dazio sulle importazioni dalla Nuova Zelanda e dall’Australia. Questo vincolo verrebbe meno con l’uscita del Regno Unito dalla UE, ed in tal caso i rapporti storici tra Regno Unito ed i due Paesi oceanici (Commonwealth) potrebbero favorire il commercio tra questi Paesi.
In questo scenario, se il differenziale tra i prezzi oceanici e quelli europei si manterrà, il Regno Unito potrebbe trovare più conveniente approvvigionarsi dall’Oceania.
I Paesi UE potrebbero quindi risentire dell’uscita del Regno Unito dalla UE, ed in particolar modo l’Irlanda, la quale se da una parte è il principale fornitore di Formaggi e Burro, dall’altra trova nel Regno Unito il suo principale mercato di sbocco per questi due prodotti.
Quali effetti invece sull’export del Regno Unito? L’import da parte di Paesi comunitari sarebbe soggetto a dazio, a meno di accordi bilaterali.
Analizzati gli scenari possibili, e superato l’impatto emotivo del Brexit, è auspicabile che le parti trovino un compromesso.
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