Di: Mirco De Vincenzi ed Ester Venturelli
Il prezzo del Burro in Europa ha raggiunto un nuovo picco storico (8,50 €/kg in Germania), mentre i principali player mondiali registrano prezzi nettamente inferiori. Vediamo perché:
- USA: Ad Agosto 2024, le scorte di burro negli Stati Uniti hanno raggiunto 146.641 tonnellate, 14.304 Tons in più rispetto allo stesso mese del 2023. I prezzi, di conseguenza, stanno diminuendo: il prezzo del Burro Grade AA infatti dell’ultimo mercato di Settembre si è attestato a 5,40 €/Kg, in discesa rispetto alla media di 6,292 €/Kg di Agosto.
- NUOVA ZELANDA: Il picco produttivo del latte si avvicina (viene solitamente raggiunto ad Ottobre). I dati più recenti, Agosto 2024, mostrano una crescita tendenziale del +9%. La Nuova Zelanda è il primo esportatore mondiale di burro, con una quota del 47% del mercato globale. Tuttavia, lo scorso Agosto le esportazioni di burro hanno registrato un calo del -20,6%, principalmente a causa della riduzione delle spedizioni verso la Cina (-59%), solo parzialmente compensate dall’aumento delle vendite verso il Giappone. In questo contesto i prezzi del Burro in Oceania pubblicati da USDA sono diminuiti (5,814 €/Kg);
- UE-27: La situazione in UE è molto diversa. Le minori produzioni di latte, insieme ad un minor tenore di grasso, hanno portato il prezzo del burro a livelli record: in Germania il prezzo ha raggiunto gli 8,50 €/Kg. Le scorte sono limitate, ma la differenza di prezzo tra il Burro tedesco e quello dei due principali competitor nei mercati mondiali potrebbe limitare le esportazioni Europee nel prossimo periodo. Inoltre, gli importatori Europei di Burro potrebbero valutare l’acquisto di burro da Paesi Extra-UE, in quanto il prodotto estero, pur soggetto ad un dazio di 1,896 €/Kg, risulterebbe più conveniente. Questo potrebbe ridurre le tensioni sulla disponibilità domestica.
La differenza di prezzo tra l’UE e altre aree come USA e Oceania è evidente. Come il mercato europeo troverà il proprio equilibrio? E su quali prezzi?