Export Formaggi UE-28: USA e Giappone si compensano?

Le esportazioni dairy dell’Unione Europea stanno attraversando un periodo di incertezza. Fra Gennaio e Agosto 2018, l’export scende in quantità (-2,1%) e in valore (-5,1%) rispetto ai primi otto mesi del 2017.

Colpisce anche la frenata dell’export in equivalente latte (ME), che dopo un boom del 19,04% fra Gennaio e Agosto 2017, perde il 3,8%, con rimbalzi negativi, in particolare, nel Sud-Est Asiatico, nel Centro e Sud America e, in minima parte, nel Nord America.

Analizzando il trend dei singoli prodotti dairy, emerge che il mondo cerca in Europa prodotti ad alto valore aggiunto e a forte specializzazione. Infatti, le migliori performance dell’UE-28 spettano al Latte per l’Infanzia (+14% in quantità e +4,8% in valore), con Cina, Hong Kong e Arabia Saudita tra i principali Paesi destinatari, alle Caseine (+24,4% in quantità e +0,7% in valore), con Stati Uniti e Messico primi due mercati di riferimento, e il Lattosio per uso farmaceutico (+4,4% le quantità esportate), con Cina, Nuova Zelanda, India e Giappone tra i top importer.

I dati del periodo Gennaio-Agosto 2018 denotano una diminuzione dell’export dei Formaggi: -0,8% in quantità e -1,2% in valore. Gli Stati Uniti, primo Paese di destinazione, in otto mesi ha perso -7% su base tendenziale. Il Giappone compensa parzialmente, crescendo del +13%.

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Le consegne di latte in UE, nei primi 8 mesi del 2018, hanno registrato +1,4%. Le consegne di latte di Agosto 2018, mese di siccità, sono invariate rispetto ad Agosto 2017.

Il rallentamento delle esportazioni, combinato a un incremento delle consegne comunitarie, potrebbe influenzare in futuro domanda e offerta, con effetti anche sui prezzi in UE-28.