Generazione Alfa, la nuova era del consumo

Dopo la Generazione Z, si affaccia sul mercato la prima generazione ad essere nata interamente nel XXI secolo. Si tratta dei figli dei Millennial, i primi ad essere cresciuti davanti agli schermi di tablet, cellulari e computer. Negli USA, 43% dei componenti la generazione Alfa ha avuto un tablet prima di sei anni ed all’età di dieci anni il 58% ha avuto un iPhone.

Fra cinque anni la Gen Alfa avrà un grande potenziale economico di spesa equiparabile a quello di Millenials e Gen Z insieme, che si prevede ammonti ad oltre 5 trilioni di Euro.

Questa generazione, la prima che nella storia dell’umanità vive nel digitale, si trova in un contesto ambientale, economico, sociale in profonda e rapida mutazione dove le preoccupazioni sembrano prevalere sulle speranze.

È una realtà nuova, che influisce sulle scelte d’acquisto, le cui motivazioni possono anche sembrare sorprendenti rispetto a quelle delle generazioni precedenti. Innanzitutto solo il 10% si dichiara vegetariano ed il 7% vegano, mentre un terzo ritiene utile consumare prodotti con ingredienti vegetali come tutela ambientale. Queste persone diventeranno consumatori adulti nel 2030, quando scadrà il termine per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) ONU, una scadenza che le aziende debbono considerare con grande attenzione.

La Gen Alfa vede con simpatia le marche ed i prodotti che usano lo stesso suo linguaggio basato sulla tecnologia per comunicare e dimostrare l’impegno per il pianeta. Quindi bisognerà mettere al primo posto la trasparenza, l’integrità e l’attenzione per i produttori ed i territori.

Dato che il riferimento è la connessione online, il marketing dovrà privilegiare i canali digitali e sfruttare le potenzialità di strategie mirate direttamente al consumatore. Dovrà poi anche considerare dovutamente gli aspetti del benessere, dato che i giovani di questa generazione sono stati educati a prestare attenzione a stili di vita più salutari. Quindi a consumare meno zuccheri e meno grassi, a verificare la composizione della dieta, ricercando nel contempo alimenti che siano gustosi e nutrienti. Questo influisce anche sulla composizione dei prodotti, gli ingredienti usati, la loro origine, il packaging, l’impronta energetica.

Bisognerà lasciar da parte il nostalgico riferimento alla “signora Maria” e pensare ad un consumatore nuovo, attento, curioso, aperto al mondo, che vive nel digitale e pertanto vuole vedere e verificare tutto o quasi.
La parola d’ordine dovrà essere una sola: la chiarezza!

Fonte: Food Navigator

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Leo Bertozzi
Informazioni su

Agronomo, esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia.

Pubblicato in Alimentazione, Consumatore, Sostenibilità