India, potenziale leader nella trasformazione alimentare

Di Leo Bertozzi 2 Marzo 2017 — Nessun Commento ↓

L’India, con 1,3 miliardi di abitanti, è la più grande democrazia al mondo. Il gigante asiatico è anche la più grande economia come PIL nominale e come parità del potere d’acquisto. Ha la seconda superficie mondiale di terre arabili, pari a 161 milioni di ettari ed il record di terre irrigabili; 4,72 milioni di ettari sono destinati a coltivazioni biologiche.

L’India è al primo posto per la produzione di latte ed al secondo per quella di riso, grano ed orticole. Ha il più consistente numero di bestiame al mondo, pari a 210 milioni di capi ed il settore della trasformazione del latte cresce ad un tasso annuo composto del 10-11%. Si stima che nel 2017 il mercato alimentare raggiungerà un valore totale di 5,77 trilioni di dollari.

Il settore della trasformazione alimentare (Food processing) è uno dei più grandi comparti industriali indiani in termini di produzione, consumo, export e crescita. La percentuale di alimenti trasformati nelle imprese è però ancora molto ridotta rispetto alla lavorazione diretta. Questo a fronte di una rapida domanda di prodotti trasformati derivante dal rapido inurbamento della popolazione, dal cambiamento della struttura famigliare verso nuclei più piccoli ed in genere degli stili di vita e dello stile di consumo. Negli ultimi 5 anni la domanda di prodotti trasformati è cresciuta del 15% all’anno e si stima che tale percentuale aumenterà a ritmi ancor maggiori nel prossimo futuro. Il programma governativo Make in India lanciato per dare uno stimolo alle aziende di trasformazione dei prodotti agricoli ed alimentari ad accrescere la loro produttività indica bene quale sia la potenzialità in gran parte ancora inespressa di questo gigante asiatico.

Bisogna guardare all’India con attenzione ed interesse.

Fonte: Slideshare, Meyn