Chi l’avrebbe mai detto? Il consumo di latte negli Stati Uniti è in ripresa. Lo scorso anno è stato registrato un aumento del 3,2% per il latte intero. Nel contempo, il consumo di bevande vegetali (plant-based milk) è calato del 5,9%. Le dinamiche maggiori hanno riguardato i latti speciali, in particolare quelli delattosati, quelli bio (+7%) ed anche il latte crudo (17,6%) che però rappresenta un segmento molto ristretto di consumo. E pensare che in tempi recenti molti analisti del settore affermavano che i succedanei a base di soia, avena, riso od altri vegetali avrebbero preso il posto del latte, rivoluzionando i consumi. A quanto pare questo non è più così certo. Il latte è tornato alla ribalta per tre motivi principali: Proteine, Prezzo e Percezione.
Proteine complete e naturali
Nella realtà odierna dove si presta molta attenzione al benessere fisico, i consumatori stanno dando sempre più priorità agli alimenti ad alto contenuto proteico, con un basso contenuto di zuccheri, per favorire il mantenimento della massa muscolare, la gestione del peso corporeo e la salute in generale. Il latte, a differenza delle alternative vegetali, è una fonte naturale di proteine che contengono tutti e nove gli amminoacidi essenziali, oltre a minerali e vitamine, con un tenore in grasso modulabile. Con la cultura del fitness e l’avvento dei farmaci anti-obesità, i consumatori sono sempre più attenti a bilanciare un elevato apporto proteico con un basso consumo di zuccheri nella dieta.
Fonte accessibile di nutrienti essenziali
Un prodotto semplice, genuino e affidabile
Non deve sorprendere, quindi, se sembrano essere soprattutto i consumatori delle generazioni più giovani che vivono nelle zone urbane e senza una esperienza concreta della realtà rurale, a riabilitare l’immagine del latte. Certo una rondine non fa primavera, ma questa inversione di tendenza lascia ben sperare.
Fonte: Yahoo Finance