Il Giappone è un paese in cui la produzione di latte, pari a circa 7,6 milioni di tonnellate, è relativamente recente e concentrata per oltre il 50% nell’isola settentrionale di Hokkaido. I consumi sono passati dai 38 kg pro capite di equivalente latte nel 1965 agli 88,6 kg nel 2012, per un totale di 11,72 milioni di tonnellate; quindi il deficit produttivo è di circa 4 milioni di tonnellate. Il consumo di formaggio è di 2,2 kg per abitante.
Latte e derivati stanno accrescendo il loro ruolo nell’alimentazione giapponese, ma il settore deve poter rispondere ai crescenti costi di produzione che mettono in difficoltà i piccoli produttori, col rischio di accrescere il deficit produttivo del paese asiatico.
Fonterra, maggiore esportatore mondiale di dairy e ben presente anche sul mercato giapponese, inizierà a dicembre uno studio della durata di un anno con le quattro aziende leader nella produzione di latte ad Hokkaido, per valutarne le performance nutrizionale ed economica sia nel periodo di alimentazione estiva al pascolo che nel periodo invernale in stalla. Il progetto, condotto in cooperazione col governo neozelandese e l’azienda giapponese Farmage, si propone di migliorare efficienza foraggera, produttività e qualità del latte, con l’obiettivo di aumentare la redditività aziendale. Per il presidente di Fonterra Japan, Yasuhiro Saito, lo scambio di know how fra i due paesi è essenziale per favorire l’accesso dei consumatori ai prodotti lattiero caseari presentati come frutto dell’attività agricola rispettosa dell’ambiente e promuovendoli come fondamento per una buona alimentazione. L’esperto neozelandese che guiderà lo studio ha una lunga esperienza nella foraggicoltura e nell’alimentazione animale ed una specifica conoscenza del Giappone, dove ha effettuato ricerche sulla produzione foraggicola e la gestione dei pascoli. Un aspetto particolare riguarderà l’influenza delle condizioni climatiche sullo sviluppo delle colture foraggere per l’alimentazione degli animali da latte.
L’azione di mercato passa anche attraverso i progetti di collaborazione per ricerca e sviluppo, soprattutto per paesi con culture e tradizioni diverse.
Fonte: Fonterra
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