Argentina ed Uruguay sono Paesi separati solo dal fiume che termina nel Rio de la Plata, eppure hanno grandi differenze: mentre in Argentina c’è instabilità economica e difficoltà ad avere finanziamenti, in Uruguay la situazione economica è stabile e c’è una generale fiducia. In entrambi i Paesi ci sono condizioni favorevoli per aumentare la produzione di latte.
Uruguay, Paese favorevole agli investimenti
Un esempio di dinamica produttiva in Uruguay è l’impresa Estancias del Lago, un complesso agroindustriale integrato con quasi 13.000 vacche in mungitura e 5.000 capi all’ingrasso, dove si coltivano gli alimenti animali, si autoproduce l’energia e si trasforma gran parte della produzione di latte in uno stabilimento di polverizzazione che esporta in oltre 20 Paesi. L’attività è iniziata nel 2007 col latte che veniva venduto localmente e si è sviluppata nel 2015 con l’avvio della polverizzazione per ottenere prodotti da commercializzare sui mercati internazionali.
É prevista una espansione della produzione con ulteriori 4 mila vacche da latte ed un ampliamento della capacità di polverizzazione, in un progetto condiviso dagli azionisti e sostenuto dalle banche, per un valore di circa 50 milioni di dollari. La
facilità di accesso al credito in Uruguay e la sua stabilità sono delle caratteristiche che lo differenziano dall’Argentina. É un Paese molto favorevole agli investimenti, ha una macroeconomia abbastanza ordinata, che implica un basso tasso di inflazione, anche in questo contesto di alta inflazione mondiale. D’altra parte ha anche regole del gioco molto chiare e quando si fa un investimento non si deve pensare ad alcuna modifica di una variabile macroeconomica o di uno specifico progetto di investimento. Si tratta però di un Paese dove è installata una
capacità di trasformazione ben superiore alla disponibilità di latte. All’Uruguay manca circa un milione di litri di latte al giorno per poter rifornire tutte le imprese, che attualmente operano a bassa capacità e questo le rende meno competitivo. In altre parole, c’è un’opportunità immediata di aumentare la produzione.
L’Argentina è desiderosa di innovare
La stessa situazione, pur con le specifiche differenze macroeconomiche, si presenta in
Argentina dove diverse aziende lattiero-casearie sono scomparse, soprattutto quelle più piccole, a causa di problemi finanziari, o le aziende agricole hanno smesso di produrre latte per dedicarsi alle coltivazioni, soprattutto soia, ma i produttori lattiero-caseari rimasti attivi hanno grande volontà di crescita. Questa dipende soprattutto dal progresso tecnologico che però in Argentina è più difficile a causa della
mancanza di finanziamenti. A livello agricolo invece l’Uruguay è un Paese più rischioso dell’Argentina soprattutto per la coltivazione di mais, e pertanto si sta investendo molto negli impianti di irrigazione.
Il Sud America è uno dei pochi se non il solo contesto mondiale dove il settore lattiero-caseario può crescere immediatamente e rapidamente. Argentina ed Uruguay, ma anche il Brasile, hanno le condizioni per approfittare di una situazione mondiale in cui la crescita dell’offerta è inferiore alla crescita della domanda e questo crea grandi opportunità, soprattutto per il sostegno dei prezzi. Il settore lattiero-caseario argentino è molto dinamico, desideroso di innovare, automatizzare, robotizzare, nonostante le cattive condizioni macroeconomiche del Paese e nonostante il fatto che oggi molti allevatori abbiano margini negativi. Infatti oggi l’Argentina è il Paese con il latte più economico del mondo, a meno di 40 centesimi di dollaro al litro. Per questo la produzione è stagnante da decenni.
Ci sono grandi opportunità, a condizione che vengano superate tutte le distorsioni e le cattive politiche. Il vicino Uruguay lo insegna.
CLAL.it – Sud America: export di prodotti lattiero-caseari
Fonte: eDairyNews
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