
Francesco Bortoli – Direttore Generale Lattebusche
Realtà simbolo della cooperazione di montagna, Lattebusche è una realtà storica del Bellunese. A guidarla, da 51 anni, è il Direttore Generale Francesco Bortoli. A lui abbiamo chiesto qual è stata l’evoluzione del comparto negli anni e come vede il futuro.
Direttore Bortoli, da oltre 50 anni opera nel settore: come sono cambiati gli Allevatori e come è cambiato il settore lattiero caseario?
“In effetti, solo come direttore generale di Lattebusche sono 51 anni… Il settore è cambiato moltissimo come del resto sono profondamente cambiati i consumi e il modo di consumare sia in funzione ai nuovi stili di vita sia di una diversa composizione delle famiglie, della nazionalità della popolazione nonché di molte altre componenti che hanno disegnato un mercato di riferimento che chiede prodotti e servizi che una volta non esistevano. Rimane il grande valore dell’italianità e della nostra qualità, profondamente apprezzata nel mondo. Forse per qualcuno il settore lattiero caseario è poco dinamico, ma in realtà cambia molto, e se non ti adegui diventi marginale. Si tratta di dinamiche che, da quando ho iniziato, ho visto spesso accadere. Anche gli allevatori sono cambiati, a partire dal numero, che è diminuito drasticamente e che è trend tuttora in essere. Ma è anche cambiato il modo di operare; oggi devono essere degli imprenditori al passo con l’evoluzione: per la loro sopravvivenza e la garanzia di qualità per la materia prima latte.”
Qual è il vantaggio della cooperazione, in particolare in un’area non sempre facile come quella della montagna?
Raccogliamo oltre l’80% del latte bellunese, sostenendo il territorio e l’economia locale
Ricerca, innovazione e formazione. Quali saranno le grandi esigenze del futuro?
“Mi viene da dire che, assieme alla qualità in tutti gli ambiti, dal pagamento del latte ai produttori (dal 1982) ai prodotti finiti, dagli impianti alla comunicazione, la formazione e l’innovazione sono state alla base della nostra crescita.
In particolare, se posso sottolinearlo, proprio quest’ultima, intendendo non solo le grandi innovazioni che pure abbiamo avuto, ma anche per quelle minori che in certi momenti ci hanno dato un vantaggio competitivo nel mercato.
Oggi stiamo vivendo un’epoca dirompente dal punto di vista digitale. L’intelligenza artificiale impatta sulla vita di tutti e impatterà sempre di più in modo esponenziale e, in questo senso, ci dovranno essere competenze e conoscenze per utilizzarla correttamente”.
Lattebusche ha appena tagliato il traguardo dei primi 70 anni di vita. Quale messaggio dare ai giovani allevatori?
Puntiamo a garantire la crescita ai nostri giovani Allevatori
L’opinione di Angelo Rossi
Conosco da moltissimo tempo Francesco Bortoli, fin dagli anni Settanta. Ne riconosco la caparbietà, la serietà e la lungimiranza. Lavoratore instancabile, ha saputo coniugare lo spirito mutualistico della cooperativa con una visione industriale, dialogando pazientemente con tutti gli attori della filiera, a partire dagli allevatori, per arrivare alle cooperative, all’industria, alla distribuzione.
Proprio ai Produttori Latte ha saputo infondere fiducia, accompagnandoli nella formazione, raggiungendo risultati significativi in un territorio, come quello della montagna, ancora oggi difficile. Immaginatevi quale poteva essere il grado di complessità oltre 50 anni fa, in contesti chiusi, difficilmente raggiungibili e senza internet e le facilità di comunicazione di oggi.
In qualità di Direttore Generale di Lattebusche, Francesco Bortoli ha aperto la porta a Clal.it, individuandolo immediatamente come strumento utile per monitorare i mercati, le tendenze, per costruire la coscienza di produttori latte che da allevatori sono diventati imprenditori e protagonisti di una cooperazione che costruisce, senza lamentarsi.
A Francesco va la mia amicizia. A tutti i protagonisti del mondo lattiero caseario, va la mia stima. Proseguiamo insieme lungo la rotta della formazione professionale.
Angelo Rossi – Fondatore di CLAL