E se al bar prendessimo un “camelatte”?

La catena inglese di caffetterie Taylor Street Baristas ha iniziato a vendere caffè latte nel suo negozio di  Bank a Londra  ed a Brighton.  Niente di strano in questo, se non fosse per il fatto che il latte è di cammella. Questo particolare tipo di latte ha un sapore leggero,  contiene  la metà del grasso di un latte vaccino ma è ricco di acidi grassi insaturi, povero di colesterolo ed ha tre volte il suo contenuto di vitamina C. E’ poi particolarmente ricco di vitamina B e di ferro; è  una fonte di insulina ed ha proprietà antibatteriche ed antivirali. Diffuso nella penisola Arabica e conosciuto in Medio Oriente ed in Africa orientale, il latte di cammella  é importato nell’Unione Europea dagli Emirati Arabi  con la marca Camelicious (Emirates Industry for Camel Milk&Products). Secondo la FAO, la popolazione mondiale di cammelli supera i 20 milioni di unità, con una produzione di 1,3 milioni di tonnellate di latte. 89% sono dromedari; il rimanente 11% è rappresentato da cammelli a due gobbe (camelus bactrianus)  che vivono nei  deserti freddi dell’Asia. Dalla penisola arabica, dove avvenne la domesticazione tremila anni fa, l’allevamento dei cammelli si è diffuso in Africa ed in Asia. Oggi il 63% della loro presenza si rileva in Kenya, Somalia, Sudan, Etiopia, Mauritania. In Dubai esiste il più grande allevamento hi.tech di cammelli al mondo con quasi 3 mila animali di cui 700-800 in lattazione, che producono circa 6 mila litri di latte al giorno,  confezionato e trasformato in vari prodotti.

Fonte: Daily mail

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Leo Bertozzi
Informazioni su

Agronomo, esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia.

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Pubblicato in Allevamento, Latte

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