Il mercato, si potrebbe dire, si regola come un sistema di vasi comunicanti. Per quello russo, ad esempio, il blocco dall’import da UE, Norvegia, USA, Canada ed Australia dello scorso 7 agosto, ha aperto la strada alla Turchia, quinto maggiore esportatore di alimenti verso il vicino al di là del mar Nero, per un valore totale di 1,68 miliardi di Dollari lo scorso anno.
Riguardo al latte, anche se questo paese dovrà attivarsi per garantire che i propri prodotti rispettino le norme igienico-sanitarie russe, la nuova situazione offre importanti prospettive, per un mercato vasto e geograficamente prossimo. I rappresentanti delle imprese lattiero-casearie turche, dopo aver effettuato diverse missioni commerciali in Russia, ritengono che l’80% delle aziende abbia il potenziale per soddisfare le norme richieste per l’export, anche se attualmente solo 14 grandi imprese sono in grado di farlo. La Turchia è al sedicesimo posto al mondo come paese produttore di latte, con una crescita annua di circa il 10%. Questa forte dinamica produttiva richiede nuovi sbocchi di mercato e la situazione venutasi a creare in Russia può essere una buona opportunità da cogliere prontamente per consolidare una presenza nel mercato prima che vengano superati i contrasti che hanno portato al blocco dell’import.
Se per la Turchia l’embargo è diventato una opportunità, la Norvegia cerca di trovare altri sbocchi per i formaggi che non possono più andare in Russia.
Tine, la cooperativa che rappresenta il 55% del mercato lattiero-caseario norvegese, vendeva in Russia circa 600 tonnellate di prodotti, cioè il 5% sul totale export di 12 mila tonnellate. Il più esportato era il Jarlsberg, formaggio a fermentazione propionica, che può trovare collocazione anche su altri mercati. Il problema si è posto invece per i formaggi freschi, già etichettati in russo, come le 56 mila confezioni da 125 grammi del formaggio a latte di capra Snøfrisk. Non essendo possibile pensare a nuovi mercati, il formaggio è stato suddiviso fra i dipendenti dell’azienda ed il banco alimentare. Come si dice: non tutto il male vien per nuocere.
Fonte: Hurriyetdailynews.com, Dairy reporter
Lascia un Commento
Occorre essere registrati e fare il login per inviare un commento