Fake Food: il cibo falso condizionerà i mercati?

La nostra sembra essere divenuta l’epoca del fake. Se però le false notizie sono veicolate da Internet, il cibo falso si trova sugli scaffali e condiziona i mercati. Frodi e sofisticazioni sono sempre esistite ma ora, con la globalizzazione, il tema assume una rilevanza che non risparmia nessun mercato.

Lo scandalo in Cina nel 2008 del latte in polvere infantile con melamina per aumentare il contenuto proteico, che ha causato almeno sei decessi e fatto ammalare centinaia di migliaia di bimbi, è stato forse il caso più eclatante, mentre quello del 2013 con la carne di cavallo presente in hamburger di manzo venduti nel Regno Unito ed in altri 15 Paesi rilevato grazie ai test del DNA, ha reso evidente la necessità di tecniche analitiche sempre più sofisticate per accertare la genuinità del prodotto.

In Australia, l’ultimo episodio riguarda il miele adulterato con sostanze come sciroppo di mais. L’adulterazione è emersa grazie ad analisi molto più sofisticate rispetto a quelle normalmente in uso per verificare la composizione del miele. Altri esempi riguardano l’olio dichiarato extravergine che così non è, oppure le erbe aromatiche. Le autorità australiane nel 2016 hanno rilevato che su 100 campioni venduti come origano, solo 5 corrispondevano a quanto dichiarato.

I prodotti si evolvono rapidamente, ma la regolamentazione sulle frodi si adegua con lentezza al mercato

Il tema dei fake riguarda poi le evocazioni ed i claims, cioè elementi in etichetta che rimandano ad una supposta origine, composizione o qualità dell’alimento, non presenti sul prodotto in questione. A questa situazione deve porre riparo la regolamentazione, che però spesso differisce nei vari contesti internazionali e si adegua con lentezza alla realtà di mercato, mentre i prodotti circolano e si evolvono molto più rapidamente.

Se le norme sulla salubrità igienica degli alimenti sono ormai cosa acquisita, molto resta da fare sulle frodi, cioè sulle falsificazioni che permettono di vendere un prodotto ad un prezzo inferiore sul mercato, esercitando dunque una concorrenza sleale e traendo in inganno il consumatore.

La sorveglianza sul mercato per contrastare i “falsi” diventa dunque un impegno imprescindibile per gli operatori della filiera, dalla produzione al commercio, per rilevare e porre fine a situazioni dannose per le tasche dei consumatori così come per l’attività delle imprese.

Fonte: News.com.au

Come difenderci dalle fake news dei prodotti alimentari

FAKE NEWS – Cosa sono? Come agiscono? Come difenderci? Leggi la presentazione della Prof. Zena Roncada in occasione dell’incontro “Presidenti & Casari” del 14 Giugno 2019

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Leo Bertozzi
Informazioni su

Agronomo, esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia.

Pubblicato in Consumatore, Infant formula