Nel corso degli ultimi 50 anni, la disponibilità media di cibo pro-capite è globalmente aumentata in termini di calorie, proteine, grassi e quantità, con una presenza maggiore di alimenti densi in energia come i semi oleosi, soia, palma e girasole, che hanno accresciuto la loro relativa importanza rispetto alle fonti amidacee. Questo miglioramento nella disponibilità alimentare si basa però su di un ristretto numero di prodotti: grano, mais e soia; carne e lattiero-caseari. A livello globale, la disponibilità di alimenti nei vari paesi si è sempre più omologata verso un ristretto numero di cereali e semi oleosi a scapito di altri cereali, olii vegetali e radici amidose. La conseguente riduzione nella diversità delle specie che sostengono la nutrizione mondiale, rappresenta però una potenziale debolezza per la sicurezza alimentare. La riduzione nella bio-diversità comporta il continuo miglioramento delle qualità nutrizionali delle poche, grandi specie che sono alla base dell’alimentazione mondiale. Questa omologazione globale della dieta, rende più vulnerabile l’agricoltura alle malattie ed ai fenomeni calamitosi, soprattutto la siccità, rendendo fragili i complessi sistemi di produzione che sostengono la nutrizione a livello mondiale, ivi compresa la filiera delle produzioni animali. Questa evoluzione globale mette in luce l’interdipendenza fra i paesi per la disponibilità e l’accesso alle fonti alimentari e le risorse genetiche che supportano le loro produzioni; rende poi imprescindibile la necessità di monitorare costantemente la situazione, per poter assicurare sufficienti livelli di sicurezza alimentare.
Fonte: Increasing homogeinity in global food supplies and the implications for food security
Lascia un Commento
Occorre essere registrati e fare il login per inviare un commento