Il potenziale lattiero-caseario della Polonia

Dalla sua adesione all’Unione Europea nel 2004, la Polonia ha aumentato considerevolmente la produzione di latte, collocandosi oggi al quarto posto fra i paesi membri UE ed al sesto per le consegne alle latterie. Grazie a bassi prezzi del terreno, costi contenuti di materie prime e mano d’opera, buone infrastrutture ed un sicuro potenziale di sviluppo per le colture foraggere, il paese possiede ottime possibilità per incrementare la produzione di latte nel post 2015 e di conseguenza sviluppare la trasformazione lattiero-casearia. I bassi costi di produzione spiegano in parte anche i prezzi del latte inferiori rispetto a quelli degli altri Paesi UE. Nel 2012 questa differenza era del 12% rispetto al prezzo medio europeo, ma lo scarto si va progressivamente riducendo. Rabobank stima al 10% l’aumento della produzione di latte fra il 2015 ed il 2020. Rispetto alla domanda interna, si assiste ad una riduzione nei consumi di latte liquido, diminuiti del 30% negli ultimi 10 anni, mentre il consumo di formaggi duri e yogurt è aumentato rispettivamente del 26% e del 70%. I consumi pro-capite sono di 42 kg per il latte liquido, 11 kg per il formaggio e 4 kg per il burro,  livelli inferiori a quelli della media europea, il che lascia prevedere un buon potenziale di crescita. Per lo sviluppo produttivo, molto dipenderà dall’aumento delle rese unitarie per vacca, ferme attualmente a 4.850 kg rispetto ai 6.800 kg della media europea. Significativo risulta essere il dato di concentrazione delle aziende agricole, passate da 550 mila allevamenti nel 2008 a 410 mila nel 2011. Anche nel settore della trasformazione sono attese concentrazioni e razionalizzazioni. Attualmente, le 10 principali aziende di trasformazione coprono il 50%  del mercato totale dei prodotti lattiero-caseari, ma la efficienza resta bassa: 250 tonnellate di latte per lavoratore rispetto alle 750 tonnellate in Germania. Oltre al superamento della frammentazione nella catena produttiva, i potenziali investitori stranieri che intendono sfruttare le possibilità del mercato polacco, debbono far fronte alla diffidenza dei produttori e dei consumatori, ancora poco inclini ad operazioni che sminuiscano l’identità nazionale. Oltre alle importazioni di latte dalla Polonia, le opportunità per gli operatori stranieri si collocano dunque in associazioni con le imprese trasformatrici locali, adattando le proprie metodologie e tecniche operative alla specifica filiera produttiva polacca.

Informazioni sul settore lattiero-caseario della Polonia sono disponibili nel Quadro dedicato su CLAL.it

CLAL.it - UE: principali Paesi produttori di formaggi

CLAL.it - UE-28: principali Paesi produttori di formaggi

CLAL.it - Polonia: produzioni dei principali prodotti lattiero-caseari

CLAL.it – Polonia: produzioni dei principali prodotti lattiero-caseari

 

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Leo Bertozzi
Informazioni su

Agronomo, esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia.

Pubblicato in Allevamento, Polonia

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