Say Cheese!

Nel rapporto di Transparency Market Research “Cheese (American, Italian, Hard, Soft, Fresh and Others) Market – Global Industry Analysis, Size, Share, Growth, Trends and Forecast, 2013 – 2019″ appare che la domanda di formaggio nel mondo è attesa in crescita ad un tasso annuo composto (CAGR), del 7.3% in termini di entrate per un valore totale che passerà dai 72.45 miliardi di Dollari del  2012 a $118.44 miliardi nel  2019. La crescita nel consumo di formaggio nel mondo è imputabile al successo del settore fast food ed al suo elevato valore nutrizionale. I maggiori ostacoli sono rappresentati dalla deperibilità dei formaggi e dalle varie normative  che possono determinare delle barriere commerciali. Comunque, l’innovazione di prodotto rappresenta grandi opportunità per gli operatori. Nel 2012, il mercato globale di formaggio è stato determinato dai prodotti di “tipologia italiana” col 40,5% della quota totale. A causa delle loro proprietà nutrizionali, gusto e percezione di un benessere intrinseco  da parte dei consumatori, i formaggi teneri sono attesi in crescita del 7.2% nel periodo 2013-2019, mentre per i formaggi freschi è attesa una crescita del 7.0%. L’Europa domina il mercato globale dei formaggi col 38.8% seguita dal nord America col 32.7%. Si prevede che l’Asia (regioni del Pacifico) sarà il mercato in più rapida crescita, col 7.9% nel periodo indicato; al primo posto Cina, India e Giappone. La diffusione del formaggio in cucina e l’incremento del reddito di alcune fasce significative della popolazione,  sono le cause maggiori per l’aumento dei consumi di formaggio in questa regione. Negli USA, che rappresentano il maggiore mercato di consumo del formaggio, la crescita è stimata nel 7.5% all’anno per il periodo considerato, a causa della diffusione degli  snacking habits e della diffusione di cucine etniche, in primo luogo quelle messicana ed italiana, dove il formaggio è un ingrediente abituale. Buone opportunità di crescita sono previste anche in paesi quali Brasile ed Argentina, senza dimenticare l’Italia. Fra la molteplicità di marchi sul mercato, solo pochi grandi gruppi però avranno una quota significativa. Sarà dunque un caso allora,  che Fonterra, ad esempio, investa $ 27 milioni per ampliare lo stabilimento di  formaggio per il foodservice a Taranaki in Nuova Zelanda, che ha una produzione annua di 70 mila tonnellate ed impiega 550 persone?

Fonte: Transparency Market Research

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Leo Bertozzi
Informazioni su

Agronomo, esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia.

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Pubblicato in Aree geografiche, Brasile, Cina, Formaggio, Giappone, India, Nuova Zelanda, UE

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