L’Olanda ha sottoscritto un protocollo d’intenti con la Cina per trasferire ai produttori del paese asiatico il proprio patrimonio di esperienze e di conoscenze nel settore lattiero caseario, e migliorare quantità e qualità delle produzioni cinesi colpite in un recente passato dalle contaminazioni con melamina che hanno interessato 300 mila bimbi. Questo ha provocato una diffidenza verso le marche nazionali e la corsa ad acquistare prodotti stranieri, in particolare latte per l’infanzia (baby formula). Ai primi posti fra i paesi esportatori risulta l’Olanda, per tradizione, reputazione ed innovazione del suo settore produttivo. Esperti olandesi forniranno dunque il proprio apporto di conoscenze scientifiche e tecnologiche, compresa la logistica, per migliorare la sicurezza alimentare dei prodotti cinesi ed aumentare la produzione di latte nei prossimi anni, portandola a 40 milioni di tonnellate. Le imprese, compresa FrieslandCampina, hanno presentato il potenziale tecnologico produttivo olandese alla numerosa delegazione commerciale cinese, guidata dal presidente Xi Jinping.
Nella stessa logica, Nestlé ha istituito a Pechino un centro ricerche specifico per la food safety, nell’intento di sostenere gli sforzi cinesi per aumentare la sicurezza alimentare delle produzioni, a fronte della crescente richiesta di cibo sicuro e genuino. Il Nestle Food Safety Institute opererà in stretta sintonia con le autorità cinesi in programmi di ricerca volti alla definizione di pratiche e di norme di assicurazione qualità, insieme ad università e centri scientifici, iniziando dalla materia prima per continuare lungo tutto il processo tecnologico produttivo, in modo da poter intervenire prontamente in caso di allerte alimentari. L’istituto fa parte della rete di 34 centri Nestlé di ricerca e sviluppo tecnologico a livello globale, dove operano oltre 5000 persone.
Fonte: Dairyreporter; Nestlé
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