La Niña, el Niño… e la realtà lattiero-casearia sudamericana

Il fenomeno delle oscillazioni anomale nelle temperature superficiali dell’Oceano Pacifico, definite Niño se in aumento o Niña se in calo, che interessano, a seconda dei casi, il settore occidentale prossimo all’Indonesia o quello orientale prossimo alle coste sudamericane, è in grado di modificare la circolazione atmosferica di tutto il Pianeta con tempistiche ben precise. Il nome deriva dal fatto che i pescatori sudamericani notarono che questo fenomeno si presentava sempre in prossimità del Natale e tali oscillazioni rientrano nel cosiddetto indice climatico ENSO – El Nino Southern Oscillation.

In America Latina, le condizioni di siccità conseguenti al fenomeno atmosferico della Niña, presenti già nel 2021, si sono intensificate nel sud del Brasile tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, così come in Uruguay, Cile e Argentina, riducendo raccolti e produzione di latte, con un conseguente aumento dei costi. Il caldo ha comportato uno stress sugli animali che si è manifestato anche con una riduzione nei contenuti in grasso e proteine del latte, ha deteriorato i parametri riproduttivi causando aborti e riassorbimenti fetali ed ha condizionato la risposta del sistema immunitario. In generale è stato colpito lo stato di salute della mandria, con effetti anche a lungo termine.

Si è dovuto modificare le modalità di alimentazione

La mancanza d’acqua ha colpito in generale tutti i raccolti. Di conseguenza gli allevatori hanno dovuto modificare le modalità di alimentazione. Si è assistito ad una significativa riduzione dell’uso di insilati che, a seconda delle caratteristiche dei sistemi di produzione, rappresentano tra il 20 ed il 60% della razione alimentare, cui si è dovuto far fronte aumentando l’uso del fieno reperito sul mercato. La necessità di coprire il fabbisogno alimentare con acquisti esterni ha riguardato anche lotti di mais per l’insilamento o la granella.

In questi anni si è assistito poi ad una marcata riduzione nelle aziende di medie dimensioni (tra 201 e 400 vacche), mentre nelle aziende più grandi ed in quelle più piccole non c’è stata una tendenza chiara. Infatti, nelle prime c’è una maggiore pianificazione e disponibilità di riserve finanziarie, mentre le seconde non prendono decisioni drastiche riguardo la sostenibilità economica dell’azienda. In Argentina nel trimestre da dicembre 2022 a febbraio 2023 oltre la metà degli allevamenti ha registrato una riduzione della produzione di latte rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Tuttavia, questa frequenza cambia sostanzialmente in base alle dimensioni e rappresenta l’80% delle aziende più piccole ed il 45% di quelle più grandi.

Il Brasile, nonostante abbia uno dei prezzi del latte più alti in America Latina, continua ad avere volumi stagnanti come i suoi vicini del Mercosur. Un’indagine di Embrapa Livestock Dairy indica che il prezzo per litro di latte in Brasile nel 2022 è stato di 0,56 dollari, ben al di sopra del valore praticato in Uruguay (0,42 dollari), Argentina (0,37 dollari) e Cile (0,44 dollari). Però queste quotazioni stanno già mostrando segni di debolezza, dato che anche i consumi si stanno indebolendo. Il rallentamento dell’attività economica, dovuto al persistere di un’inflazione elevata, l’aumento dei tassi di interesse ed anche il calo della domanda da parte delle “tigri asiatiche”, si sta poi già traducendo in un aumento della disoccupazione ed in una riduzione del potere d’acquisto dei consumatori.

Le esportazioni di latte hanno iniziato a rallentare

Anche le esportazioni di latte hanno iniziato a rallentare, soprattutto da parte di Argentina ed Uruguay, che con prezzi medi superiori alle quotazioni Global Dairy Trade per le vendite all’estero, hanno grosse difficoltà a collocare i prodotti al di fuori del Mercosur. Sulla base del bilancio lattiero-caseario dell’anno 2022, nella stima della produzione per il 2023 ci sarebbe un calo del volume esportato di circa il 20%.

Queste oscillazioni atmosferiche non fanno scomparire l’acqua ma portano ad una diversa distribuzione delle piogge, il che comunque rende difficile gestire le produzioni.

Poi ci sono le oscillazioni dei mercati, che dipendono da ben altri fattori rispetto a quelli naturali…

Clal.it - Variazione delle produzioni di latte in Argentina

Clal.it – Variazione delle produzioni di latte in Argentina

Fonte: eDairy News

TwitterLinkedInFacebook... condividi
Leo Bertozzi
Informazioni su

Agronomo, esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia.

Pubblicato in Clima, Latte, Sud America