
Alessandro Poli – Business Insight Director IRI
Di Alessandro Poli, Business Insight Director di IRI
Il Covid-19 ha stravolto la nostra vita determinando cambiamenti nei comportamenti di consumo di natura epocale.
Le misure di contenimento della pandemia hanno limitato mobilità e fruibilità di bar e ristoranti, causando il crollo dei consumi fuori casa e, specularmente, un incremento di quelli casalinghi. Non stupisce quindi l’impennata di vendite ottenuta dal comparto dell’Alimentare Confezionato nell’anno appena concluso: i canali Retail Moderni (Iper+Super+Libero Servizio Piccolo+Discount) hanno chiuso il 2020 con un +7,7% a valore.
Molti prodotti del comparto Latte e Derivati hanno registrato crescite di fatturato
Lo Smart Working ed i ripetuti lock-down ci hanno costretti in casa: tra le merceologie che ne hanno tratto maggior beneficio ci sono i cosiddetti prodotti “basici”, tra i quali Latte e Derivati.
All’interno del comparto, la miglior tendenza di fatturato l’hanno segnata i prodotti ad uso cucina: burro e panna si sono attestati sul +16%; segue il Latte Uht con +11% ed i Formaggi con +8,5%.
Meno dinamici Yogurt&dessert (+4%) mentre in controtendenza si è mosso il Latte Fresco che ha subito una flessione attorno al -5%, in virtù di una crisi dei consumi già in atto da tempo, ma anche di un atteggiamento prudente dello shopper che si è recato a fare la spesa con minor frequenza.
Per i Formaggi, che con un fatturato annuo al consumo di oltre 7,2 miliardi di € rappresentano uno dei mercati più grandi del comparto Alimentare, va segnalato un vero e proprio boom di quelli a peso imposto (+13,3%) a scapito di quelli a peso variabile (+2,5% in Iper+Super+Superettes), questi ultimi anche penalizzati dal maggior timore dello shopper ad approcciare i banchi assistiti dei supermercati, sempre a causa della pandemia.
La tendenza più robusta è stata registrata dai Formaggi Freschi con una crescita dell’11,5%. Tra di essi è la regina dei formaggi, la Mozzarella, ad aver marcato il miglior risultato (+14,2%), anche se è un formaggio non direttamente destinato al consumo a segnare il record di crescita: il Mascarpone con il +33%, un dato sintomatico di quanto sia cresciuta la preparazione casalinga di dolci.
Meno intensa la crescita dei Formaggi Duri (+7,2%) e degli stagionati (+6,2%), tra i quali spicca la performance di una golosità come il Gorgonzola (+14%), oggetto negli ultimi anni di campagne pubblicitarie che ne hanno stimolato i consumi, ma la cui tendenza è anche riconducibile ad una predilezione del consumatore per i prodotti DOP e forse al desiderio di gratificarsi in risposta alle privazioni causate dalla pandemia.
Gli scenari per il 2021
Sarà ancora l’andamento della pandemia a determinare i risultati: tanto più lungo sarà il tempo necessario a raggiungere l’immunità di gregge, tanto più potremo attenderci un consolidamento dei risultati ottenuti nel 2020.
Una volta ripristinate le condizioni pre-Covid, è invece presumibile attendersi una ripresa dei consumi fuori casa, che con ogni probabilità influenzerà negativamente le vendite destinate al consumo casalingo.

Alessandro Poli al CLAL Dairy Forum 2018