La rapida crescita demografica nei paesi in via di sviluppo, l’invecchiamento della popolazione, l’urbanizzazione e le migrazioni, sono fenomeni del nostro tempo che pongono notevoli sfide per la crescita economica, la stabilità finanziaria, la qualità ambientale, la sicurezza ed il benessere in generale.
La popolazione è cresciuta in modo molto lento: solo nel diciannovesimo secolo è arrivata al miliardo. Nell’ultimo secolo però questa si è impennata, passando da 2 miliardi di persone nel 1920, a 3 nel 1960, per saltare a 7 miliardi nel 2011. All’inizio del 2016 siamo arrivati a 7,4 miliardi e cresceremo di 83 milioni a fine anno, per superare gli 8 miliardi nel 2024 ed i 10 nel 2056. Questo significa aggiungere all’attuale popolazione, l’equivalente di India e Cina. Ovviamente si tratta di proiezioni, con curve di crescita anche inferiori, ma la tendenza è questa e soprattutto la crescita avverrà quasi esclusivamente nei paesi in via di sviluppo in Africa ed Asia (escluso il Giappone), America latina, Caraibi, Polinesia ed isole del Pacifico. Alcuni esempi: nel 2022 la popolazione indiana supererà quella cinese, la Nigeria arriverà a 400 milioni, superando Brasile, Indonesia, Pakistan ed anche USA; all’opposto, la popolazione in Russia diminuirà del 10%.
Il centro di gravità mondiale si sposterà verso le aree economicamente meno sviluppate ed anche dalle zone rurali a quelle urbane, con importanti effetti sulla globalizzazione. Il numero di megalopoli (megacities) con una popolazione superiore a 10 milioni di abitanti, è passato da 4 città nel 1975 alle 29 di oggi, con situazioni paradossali: Tokyo con 38 milioni di residenti, ha una popolazione più grande di tutto il Canada, mentre Nuova Delhi ha più abitanti di tutta l’Australia.
Bisogna tener conto di questa nuova prospettiva di mercato, che richiede delle innovazioni tecnologiche e dei cambiamenti negli investimenti e negli interventi pubblici. Occorre poi poter disporre di dati numerosi ed affidabili per effettuare analisi e proiezioni tali da impostare le azioni nei prossimi anni.
E’ indispensabile prepararsi ad un futuro ormai prossimo.
Fonte: International Monetary Fund
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