Rispondere al mercato cinese in evoluzione

La Cina è il maggior importatore di polvere di latte intero (WMP) dalla Nuova Zelanda, per un totale di 392 mila tonnellate nel 2016. Tale quantità è però notevolmente inferiore rispetto alle oltre 600 mila tonnellate esportate solo qualche anno fa, il che solleva dei dubbi sulla tenuta di questo canale commerciale e comporta la necessità di trovare sbocchi di mercato diversi, ma anche di riorientare la produzione verso altri derivati del latte con più margini. La WMP è in genere la prima richiesta dei paesi in via di sviluppo, ma diventa via via meno importante quando vengono realizzate infrastrutture quali impianti di refrigerazione e logistica, che permettono di trattare anche altri derivati del latte.

Produrre WMP per la Nuova Zelanda, paese con una produzione di latte molto influenzata dalla stagionalità, è la scelta più facile, ma non risponde più ad un mercato in evoluzione come quello cinese. Infatti, anche se la domanda di burro e formaggi è ancora bassa, percentualmente si è raddoppiata, così come quella delle polveri di latte infantili. Questo ha indotto ad esempio la Synlait, azienda fondata in Nuova Zelanda per produrre polvere di latte intero, ad orientare la produzione verso le più profittevoli polveri di latte infantili, che sfuggono alla logica della commodity.

Tuttavia, modificare la produzione per orientarla verso i prodotti innovativi richiesti dal mercato, richiede tempo, investimenti, ed una nuova strategia produttiva che comporta anche di livellare la produzione di latte nel corso dell’anno e dunque anche di reimpostare l’allevamento zootecnico.

Rispetto ai sistemi di allevamento presenti in Europa ed Usa dove la stabulazione abbinata al pascolo è ormai una tecnica acquisita, in Nuova Zelanda persiste il pascolamento diffuso e continuo, che viene sempre più visto dai consumatori come fonte di inquinamento delle acque e dunque anche in contrasto con le esigenze ambientali.

Sempre più i prodotti debbono essere adeguati alle esigenze del mercato, così come della sostenibilità, per fornire ai consumatori la percezione di una filiera rispettosa e trasparente.

Fonte: Stuff

CLAL.it - CINA: Importazioni di Formaggi Italiani

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Leo Bertozzi
Informazioni su

Agronomo, esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia.

Pubblicato in Cina, Export, Infant formula, Nuova Zelanda, Strategie di Impresa

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