Russia: produzione di latte in controtendenza

A differenza della tendenza in corso nei principali Paesi produttori, in Russia la produzione di latte è in calo. Questa situazione si è manifestata già all’indomani del crollo dell’Unione Sovietica. Fino a quell’epoca, si calcola che la produzione di latte fosse pari a 54,5 milioni di tonnellate, mentre per quest’anno, secondo l’ufficio USDA a Mosca, sarà di 30,5 milioni di tonnellate, in calo di ben 1,16 milioni di tonnellate rispetto all’anno precedente. Si tratterebbe della produzione di latte più bassa dal 1988.

Fra le ragioni che possono spiegare questo calo produttivo, emerge il fatto che il 48% dei volumi di latte proviene ancora da piccoli allevamenti famigliari. Esiste inoltre una debolezza nei sostegni al settore; infatti, l’ammontare dei contributi per le produzioni animali è pari quest’anno a 240 milioni di Dollari, in ribasso del 35% rispetto allo scorso anno.

Questa ridotta produzione interna di latte, con conseguente aumento dei prezzi, non comporterà però una crescita delle importazioni che, sempre secondo l’USDA saranno minori del previsto per prodotti quali latte liquido, burro, formaggi e latte scremato in polvere.

Se i riflessi degli ostacoli all’importazione di latte e prodotti caseari sono importanti per i paesi UE, lo sono ancor più per l’Ucraina, che deve anche far fronte alla svalutazione ed all’aumento dei costi per i mangimi, con 100 mila vacche a rischio macellazione.

Fonte: Agrimoney

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Leo Bertozzi
Informazioni su

Agronomo, esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia.

Pubblicato in Export, Russia, Ucraina

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