La Sostenibilità ha ancora valore per i Consumatori?

Diventata ormai parola d’ordine generale, la “sostenibilità” non sembra più avere all’orecchio del consumatore quel richiamo che aveva fino a poco tempo fa. Infatti, ormai solo il 9% lo pone in testa alle proprie priorità ed il 46% lo considera nelle scelte d’acquisto, rispetto al 51% del 2020.

La ragione principale è il prezzo più alto dei prodotti dichiarati sostenibili rispetto ai convenzionali, a causa dei maggiori oneri sociali ed ambientali quali l’equa remunerazione del lavoro o le metodiche ecologiche seguite nel processo produttivo, compresi i materiali di confezionamento.

Altro elemento considerevole è poi la confusione di molti riguardo i contenuti e le garanzie di un prodotto dichiarato sostenibile, così come, in particolare nei giovani, i reiterati messaggi sull’incertezza del futuro e sulle crisi ambientali. La GenZ, ad esempio, sembra più attirata dalle problematiche di ciò che le sta intorno piuttosto che verso le grandi questioni planetarie, difficili da toccare. Quindi, cosa deve fare l’agroalimentare? Seguire l’attitudine dei consumatori o continuare a puntare sull’evoluzione dei metodi produttivi per contribuire alla salvaguardia del pianeta, persone e cose?

Anche a seguito degli indirizzi strategici di tanti Paesi verso la sostenibilità, riassunti negli  obiettivi di sviluppo sostenibile ONU, sempre più aziende si sono orientate verso le pratiche sostenibili e la trasparenza delle proprie attività produttive. Ora, però, le recenti scelte d’oltreoceano lanciano dei messaggi contraddittori in materia di tutela ambientale minimizzando ed anche annullando nei documenti ufficiali i riferimenti alla crisi climatica, ma anche sociali ed economici. Nell’UE, il recente documento della Commissione Europea sulla “visione” al 2040 per un settore agricolo ed alimentare attrattivo, competitivo, sostenibile ed equo, sembra discostarsi dalla strategia Farm to Fork, parte del Green Deal, per focalizzarsi maggiormente sulla sicurezza alimentare.

Questo ed altro dimostra come stiamo vivendo in un periodo di incertezza, che turba consumatori e produttori insieme. Ancora una volta, diventa indispensabile che le grandi strategie pubbliche siano armonizzate sia con le scelte che le aziende debbono effettuare basate su investimenti a lungo termine, sia con i messaggi di informazione e formazione ai consumatori.

Fonte: Food Navigator

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Leo Bertozzi
Informazioni su

Agronomo, esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia.

Pubblicato in Consumatore, Sostenibilità