Le restrizioni adottate per fronteggiare il virus Covid-19 hanno determinato un profondo cambiamento nei comportamenti all’acquisto da parte della popolazione italiana.
Per meglio comprendere gli effetti sul settore lattiero-caseario ed alimentare in generale, abbiamo intervistato alcuni Manager della GDO italiana, che hanno modo di misurare direttamente i trend attuali.
Domenico Brisigotti, Direttore Commerciale COOP Italia, in questa intervista esprime i cambiamenti dei consumi alimentari e dei servizi in questa situazione di emergenza, nonché l’importanza di mantenere una filiera unita.
Dall’inizio della quarantena in Italia, lo spostamento dei consumi alimentari dai servizi di ristorazione al retail ha decretato per la grande distribuzione un notevole aumento delle vendite. Per quali prodotti si sono verificati incrementi più evidenti?
Molte merceologie, in particolare l’area dei prodotti chimici connessi all’igiene degli ambienti e le categorie delle preparazioni e in generale i derivati cerealicoli e del pomodoro.
Come si collocano il latte ed i suoi derivati?
Bene i derivati del latte, mentre il latte come è risaputo ha visto una forte divaricazione tra UHT in forte crescita e fresco in sofferenza.
La pandemia potrà indurre nei consumatori un diverso atteggiamento verso il cibo
In un frangente di emergenza sul piano sanitario, un’alimentazione equilibrata può contribuire ad alzare le difese immunitarie. Avete riscontrato un cambiamento dei consumi alimentari in tal senso?
Al momento è difficile sostenere che il diverso comportamento della domanda di queste settimane sia derivato da nuovi atteggiamenti sull’alimentazione, forse oggi prevale un atteggiamento emergenziale; è altresì vero che la pandemia potrà indurre nei consumatori un diverso atteggiamento verso il cibo, sotto il profilo salutistico, ma al momento non abbiamo elementi in tal senso.
Durante la quarantena i servizi di vendita online hanno visto aumentare notevolmente la richiesta. Secondo le vostre analisi, la vendita online si ridimensionerà dopo l’emergenza? Oppure diventerà strutturale, magari potenziata?
È immaginabile che l’esplosione di queste settimane del commercio online, si ridimensioni seppur assestandosi a livelli superiori a quelli pre-covid.
L’emergenza richiede il rispetto di distanze di sicurezza tra le persone. Come affrontano questa esigenza i grandi spazi commerciali ed i supermercati di prossimità?
Lo sconvolgimento sotto il profilo dell’organizzazione del lavoro è stato molto rilevante, le criticità maggiori sono proprio quelle delle superfici minori dove gli spazi ridotti creano le maggiori difficoltà di gestione delle distanze tra le persone.
In quale direzione pensa dovranno cambiare i format delle manifestazioni fieristiche dedicate all’agroalimentare? Come vi orienterete nella ricerca di nuovi prodotti e nuove relazioni?
Il nostro atteggiamento non cambierà in questo senso operando da sempre con diverse modalità, dalle esibizioni fieristiche, ai contatti diretti.
Abbiamo recentemente affermato l’importanza di una filiera unita (produttori latte, trasformazione, grande distribuzione) e che condivida finalità comuni. Quanto ritiene importante costruire e rafforzare alleanze all’interno delle filiere?
Molto, il tema è dibattuto da sempre, sarebbe importante fare sistema, ancora di più oggi dove le difficoltà colpiscono tutti gli attori, dal mondo agricolo al consumatore.
Offrire garanzie di equilibrio e trasparenza al consumatore
COOP Italia ha bloccato i prezzi fino al 31 maggio. Il blocco verrà prorogato? O prevedete altre iniziative?
Stiamo valutando tutte le opzioni per offrire garanzie di equilibrio e trasparenza al consumatore in una fase di grande turbolenza.