Formaggi: la Svizzera diverrà importatore netto?

Di: Mirco De Vincenzi

Svizzera: dairy export totale

Rimane la terra dei formaggi e può vantare un prezzo mensile del latte alla stalla fra i più elevati al Mondo. Eppure la Svizzera vede aprirsi un dibattito sul futuro del settore, perché con ogni probabilità, secondo le previsioni dell’associazione locale dei Produttori di latte, quest’anno il Paese importerà più formaggio di quanto ne esporterà.

A lanciare l’allarme è stato il presidente di Swissmilk, Boris Beuret, nel corso di un’intervista al quotidiano Le Temps, che sta avviando un dibattito sul futuro del settore.

Nei primi cinque mesi del 2023 l’export di prodotti lattiero caseari è diminuito del -3,1% su base tendenziale, con i formaggi che hanno segnato una flessione del -3,6% (ma risulta in aumento la vendita di prodotto verso l’Italia: +3,8% rispetto allo stesso periodo del 2022).
In espansione, invece, l’export di formaggi freschi svizzeri, che aumentano sia in quantità (+12,7%) che in valore (+34,1%) tra Gennaio e Maggio 2023 sui primi cinque mesi dell’anno precedente.

Al contrario, le importazioni di prodotti lattiero caseari nei primi cinque mesi del 2023 sono aumentate: +2,6% in quantità e +15,6% in valore, a conferma che nemmeno l’incremento dei prezzi medi unitari, in parte legati all’inflazione, hanno scoraggiato gli acquisti dall’estero.

L’Italia, primo esportatore di formaggi verso la Svizzera, ha saputo cogliere questa occasione nel segmento dei formaggi freschi (+2,6% in volume) e dei formaggi grattugiati o in polvere (+2,2%), approfittando della vocazione dei cittadini svizzeri nel consumare formaggi (22,9 kg pro capite nel 2022 contro una media UE di 20,96 kg). Probabilmente, però, si potrebbe promuovere ulteriormente il formaggio di qualità Made in Italy, vista la vicinanza geografica e l’elevato reddito delle famiglie in Svizzera.

Svizzera: Import di Formaggi

 

Il rischio di uno sbilanciamento dalla produzione interna di formaggio all’importazione, in particolare, è quello di vedere depauperare un settore strategico per la Svizzera sul piano economico, ma anche dal punto di vista ambientale e sociale.
Una diminuzione delle produzioni, infatti, potrebbe significare chiusura di stalle, perdita di occupazione, abbandono delle aree rurali e minore presidio del territorio anche sul piano idrogeologico. E in una realtà di montagna, come è appunto la Svizzera, i rischi potrebbero aumentare.
Come sostenere le produzioni? Gli operatori non hanno dubbi: sostenendo i prezzi alla stalla e riequilibrando i margini di guadagno all’interno della filiera, così da spingere le stalle e il sistema della trasformazione lattiero casearia a investire.

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Pubblicato in Svizzera