La massima trasparenza per rendere affidabili i prodotti

Nell’era della globalizzazione, anche le fonti di informazione sono sempre più vaste e cresce il rischio delle fake news, che porta ad assumere come vere notizie che invece tali non sono.

Nonostante poi la mole di informazioni che possiamo assumere grazie ad internet, sussiste la tendenza a dare più credito alle nostre convinzioni, maturate grazie anche a notizie incontrollate, piuttosto che a dati reali, soprattutto se questi le contraddicono.  Tale percezione indebolisce l’imparzialità delle nostre scelte e decisioni, portandoci ad assumere convinzioni che sono sempre meno obiettive e di conseguenza alla sfiducia in ciò che ci viene comunicato e nei prodotti che acquistiamo.

Come dimostra lo studio Mintel sulle tendenze dei consumatori europei per il 2018, la parola d’ordine del nostro tempo diventa la “trasparenza”, cioè la necessità di avere l’evidenza di ciò che viene affermato. In altre parole, il consumatore odierno è sempre più alla ricerca di prodotti caratterizzati da affidabilità, semplicità ed evidenza.

La crescente sfiducia verso la politica ed i mezzi d’informazione tocca anche le imprese, che debbono pertanto dimostrare di essere sempre più trasparenti e veritiere nei prodotti che presentano. Internet e social media sono uno stimolo in tal senso ed il 60% dei polacchi, il 54% dei tedeschi ed il 50% dei francesi ritiene che, attraverso l’uso di questi mezzi,  i consumatori possano essere sempre più incisivi. Questa costante attenzione e pressione per verificare l’autenticità dei processi produttivi e delle affermazioni sui prodotti e sulle marche condizionerà anche il marketing.

Con un consumatore sempre più capace di interloquire con l’azienda ed il prodotto, sarà necessario adottare in fretta quella che ormai viene definita come la radical transparency, cioè  delle procedure, delle presentazioni e dei prodotti leali e, appunto, trasparenti.

Fonte: Mintel, HBR