Nestlé USA punta sull’agricoltura rigenerativa

Un nuovo obiettivo per l’agricoltura

Da sempre le scienze agronomiche hanno perseguito l’obiettivo di accrescere la produzione agricola ricercando le migliori tecniche per aumentare la fertilità del terreno, usare meno acqua e concimi possibile, ridurre i dispendi energetici e, in ultima analisi, aumentare la biodiversità. Con l’avvento della meccanizzazione e della chimica, così come dell’energia a basso costo, negli scorsi decenni il concetto della rigenerazione per la fertilità del terreno è stato spesso messo in secondo piano privilegiando lavorazioni, uso massiccio di concimi e diserbanti. Nel nostro tempo però l’agricoltura è chiamata ad un nuovo obiettivo, che impone di riconsiderare tutte le pratiche agronomiche e culturali: ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici. Sta così prendendo piede l’agricoltura detta rigenerativa o conservativa.

 
Le maggiori aziende agroalimentari mondiali sono impegnate nell’obiettivo di ridurre le emissioni in atmosfera per arrivare ad azzerarne il bilancio fra poco meno di 30 anni, entro il 2050. Nestlé ritiene che circa due terzi delle emissioni di gas ad effetto serra lungo la filiera dei propri prodotti derivino dalle materie prime agricole e pertanto ha deciso di ottenere entro il 2025 almeno il 20% di ingredienti chiave da coltivazioni ottenute con tecniche di agricoltura rigenerativa, arrivando al 50% entro il 2030.
Negli USA, Paese dove questa tecnica agricola si è diffusa, Nestlé ha attivato una serie di iniziative per sostenere gli agricoltori in Kansas, North Dakota, Indiana e Missouri a coltivare 40 mila ettari di grano con pratiche rigenerative. Si tratta di contenere le lavorazioni al terreno preparando il letto di semina col minor numero di passaggi possibile, ridurre i pesticidi, diffondere le colture di copertura (cover crops).

 
Un’altra filiera dove Nestlé sta sviluppando accordi per l’uso di pratiche di agricoltura rigenerativa è quella del pomodoro, ingrediente usato in diversi prodotti dell’azienda alimentare, ad esempio la pizza. Il rispetto degli impegni produttivi è certificato da Leading Harvest, azienda specializzata nei controlli per le produzioni agricole, in modo da fornire le necessarie garanzie.

Coinvolgere gli agricoltori

Per la maggiore azienda agroalimentare mondiale, l’impegno a diffondere le tecniche di agricoltura rigenerativa è una opportunità per rispondere alle crescenti sensibilità ambientali dei consumatori, sostenendo le attività agricole per nuove opportunità di sviluppo delle zone rurali. In buona sostanza, si tratta di sviluppare in modo efficace ed efficiente le filiere produttive coinvolgendo gli agricoltori nell’ottenimento dei marchi che verranno immessi sugli scaffali di vendita.

 
Iniziative come queste sono significative di una nuova logica produttiva: la necessità di coinvolgere tutti i soggetti della filiera, partendo dagli agricoltori, per sviluppare prodotti non solo buoni, sani ed al giusto prezzo, ma anche sostenibili.

Nestlé

Fonte: Nestlé

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Leo Bertozzi
Informazioni su

Agronomo, esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia.

Pubblicato in Agricoltura