Fiducia del consumatore? Bisogna parlare chiaro

Aumenta il desiderio di conoscenza, ma anche la confusione sulla reale natura dei prodotti

Nonostante le sempre maggiori informazioni riportate sulle confezioni permettano di conoscere composizione, valore nutrizionale ed anche origine dei prodotti, mai come in questo tempo i consumatori sembrano disorientati sulle scelte d’acquisto. È palese la contraddizione sul fatto che mentre aumenta il desiderio di conoscenza, aumenta anche la confusione sulla reale natura dei prodotti.

Una delle cause è certamente la sempre maggiore distanza che separa i consumatori dai produttori, e l’informazione assume un ruolo cruciale. In genere, mentre diminuisce la fiducia nelle indicazioni nutrizionali fornite dagli organismi pubblici aumenta quella verso i medici, il che significa come il cibo sia sempre più atteso come fonte di benessere. Abbondano però anche i pareri contrastanti, che aumentano la confusione e la difficoltà dei consumatori nel capire realmente quali alimenti apportino reali benefici per la salute.

Durante il Science Forum della GMA, l’associazione USA dei produttori di generi alimentari fondata nel 1908, è stato messo in luce come la informazione nutrizionale risulti spesso inefficace a causa dell’uso di termini di difficile comprensione e della scarsa capacità del pubblico di leggere le informazioni tecniche di grafici e tabelle. Inoltre i consumatori reagiscono meglio verso le informazioni alimentari positive, che scambiano attraverso i social media molto più facilmente che non quelle negative, mentre il fattore principale per orientare la scelta d’acquisto è il gusto.

Messaggi positivi, personalizzati e contestualizzati

Le informazioni alimentari non debbono però essere semplicistiche, perché possono indurre effetti negativi ed inoltre debbono essere fornite in modo da far comprendere che la scienza evolve e di conseguenza possono cambiare anche le indicazioni sui benefici degli alimenti. I messaggi devono essere positivi, personalizzati e contestualizzati, per avere la piena adesione dei consumatori. Ad esempio dire “bisogna mangiare più calcio” non è molto efficace se i consumatori non sanno quanto e dove trovarlo, mentre sarebbe meglio dire “per lo spuntino preferite uno yogurt che apporta anche calcio”. I consumatori ricercano comunque un legame più profondo col cibo. Dunque la percezione di trasparenza, che comprende sia elementi razionali (scientifici) che emotivi (valori condivisi), diventa molto importante.

Le differenze fra salute e benessere, nutrizione, genuinità, benessere animale ed etica, diventano sempre più sfocate, ma si fondono in un unico aspetto: la fiducia.

Fonte: Sumfood

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Leo Bertozzi
Informazioni su

Agronomo, esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia.

Pubblicato in Alimentazione, Consumatore, Innovazione, Sostenibilità