Burro o margarina: il pendolo dei consumi

Non è passato molto tempo da quando la componente più importante del latte era il grasso ed il burro l’alimento più prezioso. In tempi recenti il mercato è stato invece inondato dalla margarina, prodotto enfatizzato come più salutistico, ma ora il pendolo è tornato ad oscillare nella direzione del buon, vecchio, burro. Solo sul mercato russo, dato il blocco delle importazioni e la grande disponibilità di olio di girasole, ha invece ripreso vigore, speriamo solo temporaneamente, la margarina.

Da sempre il burro è stato un elemento nobile, più del formaggio, ingrediente fondamentale dei dolci, ma troppo caro per le classi meno abbienti Correva l’anno 1869 quando Napoleone III, in piena epoca dei lumi, decise che era tempo di trovarne un sostituto ed il chimico Hippolyte Mège-Mouriès, a partire dal sego, inventò la margarina.

Solo con lo sbarco nel nuovo mondo vennero sfruttate le possibilità del nuovo prodotto per mettere a disposizione dei meno abbienti grandi quantità di sostanza grassa ed a basso prezzo, ma questo seminò il panico fra gli allevatori del Wisconsin, allora il vero “Dairy State” USA, che cercarono delle ragioni per screditarla. Fra queste il fatto che era ottenuta da scarti di macello ed ingredienti chimici invece che dal bianco latte. Certo, il suo colore translucido non rendeva il nuovo pannetto di grasso molto attraente e per questo si aggiunse alla margarina un colorante giallo per renderla più simile al burro, il che fece ulteriormente gridare allo scandalo. Così, all’inizio del ‘900, molti stati USA ne limitarono la colorazione ed introdussero una pesante tassazione. Da notare che in Wisconsin queste restrizioni continuarono fino al 1967. Comunque, con la grande crisi del ’29 e durante la seconda guerra mondiale, le sorti del sostituto del burro conobbero grande popolarità e fu in questo periodo che la margarina venne prodotta a partire da oli idrogenati invece che da grasso animale. I consumi aumentarono progressivamente superando quelli del burro.

Nel 2014 il pendolo è però tornato dalla parte buona. Auguri di una nuova, lunga vita al burro!

E l’inventore francese del rivoluzionario e popolare prodotto? Cedette il suo brevetto ad un produttore olandese di burro, poi acquistato da Unilever, che continua ad essere uno dei maggiori produttori mondiali di margarina.

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Fonte: Tech Times

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Leo Bertozzi
Informazioni su

Agronomo, esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia.

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Pubblicato in Burro, Grassi vegetali, USA, Wisconsin

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