Biodiversità, una risorsa cruciale per un Futuro Sostenibile

Bisogna dirlo forte: la vita sulla terra non è possibile senza la biodiversità! L’interazione di migliaia di specie di piante, animali ed ecosistemi costituisce la base per un ambiente sano, una produzione alimentare sostenibile e per la mitigazione dei cambiamenti climatici. La perdita di biodiversità comporta tre ordini di rischi: materiali, dovuti al calo delle produzioni; transitori, dovuti ai costi per compensarle; sistemici, quando c’è il crollo di interi sistemi con un impatto irreversibile su economia, ambiente, società.

La perdita di biodiversità minaccia il 75% delle specie viventi

Secondo le Nazioni Unite, la produzione alimentare mondiale massificata è la prima causa della perdita di biodiversità.  Questo potrebbe comportare entro pochi decenni la scomparsa di circa il 75% delle specie viventi, lasciando prevedere una nuova era di estinzione di massa. L’ultimo di questi stravolgimenti è avvenuto 65 milioni di anni fa con la sparizione dei dinosauri. Un’estinzione di massa è un fenomeno nel quale l’ecosistema terrestre subisce un profondo cambiamento e che, per cause di origine diversa, è legato all’aumento della concentrazione di carbonio nell’atmosfera e negli oceani. Già nel 2017 uno studio del MIT, Massachussets Institute of Technology, di Boston,  indicava che da qualche anno era in atto un aumento dei valori tale da innescare il processo di estinzione che entro il 2100 raggiungerebbe il suo apice ed impiegherebbe circa diecimila anni, un periodo geologicamente breve, per trovare un nuovo equilibrio. Occorre quindi riorganizzare le attività per resistere positivamente alle criticità, cioè essere resilienti. Al tasso senza precedenti di estinzioni di specie si accompagna poi l’aumento della popolazione umana e la crescita economica, che si prevede faranno crescere la domanda di cibo fino al 70% entro il 2050.

Promuovere la biodiversità attraverso scelte alimentari sostenibili

Anche i consumatori possono contribuire a mantenere la biodiversità con la transizione verso un’alimentazione più sostenibile, che concili la protezione dell’ambiente con la sicurezza alimentare ed uno stile di vita sano. Infatti, secondo uno studio dell’Università di Singapore, il consumo alimentare di una famiglia media contribuisce per il 20-30% all’impatto ambientale finale. Per promuovere il consumo sostenibile occorre innanzitutto migliorare la tracciabilità dei prodotti in modo da contrastare l’opacità delle catene di approvvigionamento nel commercio internazionale, introducendo etichette trasparenti e regolamentate. Lo studio ha valutato l’impatto sulla biodiversità dei piatti popolari nei primi 25 Paesi al mondo in termini di prodotto interno lordo, raggruppandoli in tre categorie: vegani, vegetariani e contenenti carne. Il problema è molto complesso e dipende da vari fattori: la composizione del piatto (es. animale o vegetale), il suo apporto calorico, la ricetta, la modalità di produzione degli ingredienti. È stato osservato che, generalmente, piatti con un’elevata impronta di biodiversità includono pietanze a base di carne di manzo come la fraldinha (tagliata di manzo) originaria del Brasile, ma anche a base di legumi come il chana masala (curry di ceci) dall’India. I piatti vegani e vegetariani tendono ad avere una bassa impronta di biodiversità. Altro fattore determinante è il Paese di origine del piatto e le modalità di produzione. Ad esempio l’India è coinvolta in piatti ad alta impronta di biodiversità, pur contenendo ingredienti come riso, legumi, pollo.

La determinazione dell’impronta di sostenibilità di un alimento richiede un lavoro attento. Tuttavia diventa imperativo accrescere la  consapevolezza dei consumatori per facilitare la transizione verso diete sostenibili e riuscire a mitigare l’impatto della produzione alimentare sulla biodiversità.

Fonti: Plos One, MIT News

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Leo Bertozzi
Informazioni su

Agronomo, esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia.

Pubblicato in Agricoltura, Allevamento, Consumatore
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