La svolta verde in Cina: un’opportunità per le aziende

Si ritiene che i cinesi non siano attenti all’ambiente. Eppure, secondo il recente PwC global survey,  il 34% di loro indica che le azioni ambientali di un’azienda influenzano il proprio comportamento d’acquisto, una percentuale più alta di quella registrata in altri Paesi, il che dimostra la crescente sensibilità su questa tematica, almeno fra le fasce più abbienti delle aree metropolitane. Una delle principali preoccupazioni è l’inquinamento atmosferico e pertanto i consumatori danno preferenza ai marchi che affrontano in modo concreto ed efficace le questioni ecologiche, quindi prodotti che offrono benefici per la salute per cui, oltre all’enfasi per stili di vita sani, aumenta ad esempio anche la domanda di prodotti con cicli di vita più lunghi, che riducono i rifiuti.

La nuova Sensibilità Ambientale dei Consumatori Cinesi

I marchi che sottendono un legame tra le credenziali ambientali ed i benefici per la salute, innovativi e con riferimenti scientifici, sono riusciti a spuntare un prezzo relativamente più alto. Ad esempio, alcuni marchi di prodotti lattiero-caseari promuovono i benefici delle vacche alimentate ad erba ed i clienti percepiscono che si tratta di un prodotto quasi biologico, quindi più sano e di qualità superiore.  Altri settori produttivi hanno sfruttato con successo attributi legati all’ambiente quali le minori emissioni di carbonio, la presenza di ingredienti naturali, la biodegradabilità, l’assenza di sostanze chimiche. Non per nulla i prodotti biologici certificati, alimenti e bevande, si stanno diffondendo in Cina per i benefici percepiti sulla salute.

Impatto delle politiche governative sulla Sostenibilità

La sostenibilità è quindi diventata un’aspettativa di base piuttosto che un punto di differenza. Questa tendenza è guidata dalla capacità cinese di imporre dall’alto una regolamentazione centralizzata. Prendiamo la decarbonizzazione: il governo ha dimostrato di essere in grado di introdurre velocemente regolamenti severi, politiche industriali, sussidi ed altre misure, per stimolare l’adozione di tecnologie ambientali. La Cina è l’unica nazione del G20 in grado di triplicare la sua capacità di energia rinnovabile dal 2023 al 2030 e gli sconti per i nuovi veicoli elettrici hanno visto i consumatori allontanarsi dalle auto a combustibile fossile. Nuove norme riducono l’uso eccessivo di imballaggi anche per i prodotti alimentari ed impongono una riduzione dei rifiuti, inducendo ad esempio le piattaforme di e-commerce a ridurre il nastro di plastica sulle confezioni e ad usare l’intelligenza artificiale (IA) per ottimizzare le dimensioni delle scatole. Seguendo l’esempio del governo centrale, le province e le città hanno migliorato il modo in cui gestiscono le risorse naturali, sviluppano gli spazi verdi, ripuliscono i corsi d’acqua e rispondono alle esigenze dei cittadini. Le norme ambientali UE in materia di approvvigionamento etico e sostenibile sono spesso prese a riferimento essendo quelle più avanzate e comunque vengono adottati gli standard dei Paesi più avanzati per poter continuare ad esportare su tali mercati.

Chiaramente è improprio generalizzare in un Paese di queste dimensioni. Tuttavia è evidente che una nuova generazione di consumatori cinesi tenda ad a essere più esigente negli acquisti e più più attenta alla provenienza, all’etichettatura ed all’imballaggio di un prodotto. I social media, ampi e molto diffusi, offrono notevoli opportunità per diffondere le credenziali di sostenibilità dei prodotti di largo consumo. L’autenticità e la trasparenza verso la sostenibilità sono fondamentali per ottenere la fiducia dei consumatori in Cina,  evidenziando l’importanza di strategie verdi autentiche.

Fonte: New Zealand Ministry of Foreign Affairs and Trade

CLAL.it - Milk Atlas: Autosufficienza Latte della Cina

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Leo Bertozzi
Informazioni su

Agronomo, esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia.

Pubblicato in Ambiente, Cina, Consumatore, Innovazione, Sostenibilità