Nuove tecniche genomiche: progresso o dipendenza?

Strumenti innovativi per ottenere i caratteri migliorativi desiderati

Le nuove tecniche genomiche (NGT) permettono di ottenere nell’organismo i caratteri migliorativi desiderati, superando il limite delle modifiche casuali conseguenti alle tecniche conosciute prima dello sviluppo delle biotecnologie. Un esempio è la cosiddetta forbice molecolare in grado di tagliare un DNA bersaglio nella cellula animale o vegetale. Si tratta del sistema CRISPR che ha permesso agli scopritori di ottenere il premio Nobel della chimica nel 2020. Sulle NGT il dibattito si fa sempre più intenso: chi ritiene che possano apportare grandi benefici per aspetti quali sicurezza alimentare, maggiore resistenza alle malattie, alle infestanti, ai parassiti od una migliore resilienza al clima, compresa la tolleranza alla siccità, con tempi di selezione molto rapidi; chi invece sostiene che lasciare mano libera alle tecniche genomiche sia un pericolo per l’ambiente, una dipendenza per i produttori, una mancanza di trasparenza per i consumatori. Quindi, si tratta di progresso o di una nuova dipendenza verso chi è in grado di sviluppare le biotecnologie?

Sta di fatto che attualmente sono in fase di sviluppo oltre 500 prodotti ottenuti con la tecnica CRISPR. Il primo è stato un pomodoro commercializzato in Giappone nel 2021, che ha alti livelli dell’aminoacido gamma-amminobutirrico per favorire l’abbassamento della pressione sanguigna; poi è stato modificato il genoma in due specie di pesci per indurre una crescita maggiore. Si stima che nel 2026 il mercato di questi prodotti avrà un valore di 12 miliardi di dollari. È un settore in rapido sviluppo e dai contorni ancora inesplorati. Non per nulla la Commissione Europea ha incluso le biotecnologie fra quelle che necessitano la più grande attenzione per la sicurezza, e lo scorso luglio, dopo aver ottenuto il parere dell’EFSA, autorità europea per la sicurezza alimentare, ha presentato una proposta di regolamento relativo alle piante ottenute mediante alcune nuove tecniche genomiche, nonché agli alimenti e ai mangimi da esse derivati, stimolando lo sviluppo di nuove varietà resilienti al cambiamento climatico e meno bisognose di pesticidi. La proposta, come di consueto, è stata sottoposta ad una consultazione pubblica che ha visto la partecipazione di cittadini, imprese, associazioni. Il maggior numero di risposte è arrivato da Austria e Germania.

Le reazioni delle parti interessate sono contrastanti. Mentre i gruppi di interesse agricoli ed industriali hanno salutato la proposta che apre all’innovazione nella selezione delle piante, quelli ambientalisti, per l’alimentazione e l’agricoltura biologica, la ritengono sbagliata e pericolosa per l’autonomia sementiera ed una distrazione dalle soluzioni agro-ecologiche necessarie per portare l’agricoltura verso la sostenibilità.

Tutte le parti concordano che il sistema alimentare debba essere trasformato

Entrambi gli schieramenti concordano comunque sul fatto che il sistema alimentare debba essere trasformato, oltre che per i crescenti timori per il cambiamento climatico, anche per superare la forte dipendenza dalle importazioni estere. I colossi agrochimici e sementieri europei aggiungono che sia necessario consentire le NGT per tenere il passo con la competizione tecnologia mondiale.

Secondo la procedura di codecisione, ora tocca al Parlamento europeo pronunciarsi attraverso la Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (ENVI). La relatrice on. Polfjärd (Svezia) ha presentato una bozza di testo a novembre che andrà in votazione il 24 gennaio 2024. Nel Consiglio, la maggioranza dei ministri agricoli UE è a favore della proposta, anche se restano controversie sulla coesistenza dell’agricoltura biologica con le colture geneticamente modificate e sulla questione dei brevetti (attualmente esclusi dal testo).

Indubbiamente l’UE ha bisogno di una legislazione proporzionata, a prova di futuro e basata sulla scienza per salvaguardare le esigenze della società e la competitività. USA, Canada, Argentina, Brasile, India, hanno già regolamentato la materia.

Toccherà alle nuove istituzioni formate a seguito delle prossime elezioni UE portare a conclusione il percorso regolamentare, ma diventa quanto mai necessario approfondire e dibattere l’argomento delle biotecnologie per il miglioramento genetico, dato il suo potenziale impatto per la produzione, i cittadini, l’ambiente.

Fonti: European Commission, Food Ingredients First

Nuove tecniche genomiche

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Leo Bertozzi
Informazioni su

Agronomo, esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia.

Pubblicato in Agricoltura, Ambiente, Innovazione, OGM