Se con l’accordo CETA il mercato canadese sarà più aperto alle importazioni di prodotti UE, quali le DOP ed IGP, ci saranno interessanti prospettive anche per l’export del paese nord americano. Sono grandi le attese per gli esportatori agroalimentari delle 13 province canadesi sulle prospettive conseguenti all’applicazione del Canada-European Union Comprehensive Economic and Trade Agreement (CETA), perché avranno facile accesso ad un mercato di oltre 500 milioni di abitanti, grazie alla cancellazione di oltre il 90% delle tasse doganali agricole della UE. Questo porrà gli operatori canadesi in una posizione di vantaggio competitivo rispetto a quelli degli altri paesi che non hanno ancora un accordo di libero scambio con l’Unione Europea.
Non sorprende dunque che il governo canadese, attraverso i ministri dell’Agroalimentare e del Commercio estero, abbia annunciato un investimento di circa 240 milioni di Euro per sostenere la competitività del settore lattiero-caseario in previsione della prossima entrata in vigore dell’accordo di libero scambio con la UE.
Circa 170 milioni di Euro, per un periodo di cinque anni, saranno i contributi destinati al miglioramento tecnologico degli allevamenti, ad esempio per acquisire robot di mungitura, alimentatori automatici ed altre tecnologie finalizzate a migliorare la produttività; 70 milioni di Euro su quattro anni saranno invece i contributi per le aziende di trasformazione, in modo da favorire l’efficienza e la produttività degli stabilimenti, ma anche la diversificazione delle produzioni per sfruttare le nove opportunità di mercato.
Il tutto nella logica di sostenere allevatori e trasformatori per continuare a produrre in modo efficiente e remunerativo nel lungo periodo.
Fonte: Government of Canada
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