“Localizzare ogni fase del processo di produzione dove possiamo ottenere il risultato migliore”. Sintetizzare la filosofia aziendale di una impresa familiare che ha otto generazioni di storia non è facile. Ci è riuscita Martina Brazzale, Export Area manager della omonima azienda. Il gruppo vicentino nel 2019 ha fatturato 222 milioni di euro, conta oltre 600 dipendenti (inclusi quelli della catena retail “La Formaggeria Gran Moravia”) e ha sedi produttive in Italia, Repubblica Ceca, Cina, Brasile. Esporta prodotti lattiero caseari in 60 Paesi.
Martina Brazzale, partiamo dalla cronaca. Come sono cambiati i consumi con il Covid?
Covid: questa volta è diverso
Avete dovuto modificare processi o prodotti? È cambiata la logistica? E l’export?
“La nostra azienda offre una ampia gamma di prodotti in una vasta gamma di formati, per soddisfare le esigenze dei diversi canali che forniamo: retail, Horeca e industria. Questa varietà ci ha permesso di rispondere all’emergenza e al cambio dei consumi con flessibilità, sia in Italia che all’estero. In qualche momento siamo stati costretti a fare più turni, per soddisfare le richieste del Retail. All’estero l’Horeca è predominante, quindi abbiamo sofferto di più, ma abbiamo subito cambiato l’approccio al mercato, cercando di incrementare le vendite sul canale retail anche all’estero”.
Il Gruppo Brazzale è una realtà storica, improntata sulla famiglia. Quali sono i valori che vi tengono uniti? Qual è il valore aggiunto del fatto di essere appunto una famiglia alla guida?
“Sin dalle orgini abbiamo fatto scelte visionarie”
“Da otto generazioni in famiglia vengono tramandate la passione e la dedizione per questo lavoro e sin dalle origini i nostri avi hanno preso con coraggio scelte fuori dagli schemi, visionarie. Siamo una famiglia molto unita e viaggiamo sulla stessa lunghezza d’onda, forti della fiducia che nutriamo l’uno per l’altro”.
Cosa significa essere una donna in un mondo ancora fortemente maschile?
“Se si partecipa ad un’assemblea di associazioni del nostro settore si nota subito che la presenza maschile è prevalente, come in tantissimi altri settori. Nella nostra azienda abbiamo figure femminili anche a livello dirigenziale e tra le nuove generazioni di altre aziende produttrici ci sono anche donne. Senza aprire una discussione riguardo alla disparità che ancora esiste in moltissime aziende e alle difficoltà e ai pregiudizi contro cui le donne devono ancora battersi, vedere che questo settore si sta evolvendo mi fa piacere”.
Brazzale è presente con una nuova campagna di comunicazione. Quali sono i messaggi che volete trasmettere ai lettori e ai consumatori?
“Nella nuova campagna “Gran Moravia è”, lanciata quest’anno, raccontiamo le sue caratteristiche uniche, la sua bontà irresistibile e la filosofia innovativa che ha rivoluzionato il nostro modo di fare formaggi. L’essenza di Gran Moravia è racchiusa in sei slogan brevi e diretti: Valore per l’Italia, Salubrità, Benessere Animale e attenzione all’ambiente, Passione di famiglia, Golosità Irresistibile, Gioia di Vivere. Questi sono accompagnati anche dall’hashtag #madeinfuture, a sottolineare il carattere visionario di questo progetto e la sua forza dirompente sul mercato per la capacità di incontrare le nuove sensibilità di consumo”.
In passato avevate lanciato anche il “bonus bebè” aziendale. È una politica che state ancora portando avanti?
“Certo! Si tratta di un’iniziativa dedicata a tutti i dipendenti del Gruppo, in Italia e in Repubblica Ceca che danno alla luce un figlio: un supporto per sostenere le famiglie nella bellissima avventura della maternità e paternità. Vi do qualche numero: il bonus in Italia è pari a 1.500 euro, pari a una mensilità media, mentre in Repubblica Ceca è di 25.000 Corone Ceche e, da quando l’abbiamo introdotto nel marzo 2017, ne hanno usufruito più di 100 nuovi nati”.
Come procede l’avventura imprenditoriale in Cina?
Cina: mercato interessante e complesso
“In Cina abbiamo una filiale commerciale a Shanghai che, dopo una fase critica nella prima fase della pandemia, sta tornando a volumi di import anche superiori a prima, e una struttura produttiva a Quingdao, dove produciamo mozzarella, ricotta, burrata e qualche altro prodotto sviluppato appositamente per incontrare i gusti cinesi. Tutti i prodotti che produciamo a Quingdao sono destinati ad essere venduti esclusivamente in Cina. Anche dopo qualche anno di esperienza, si conferma un mercato interessante, ma molto complesso”.
Che cos’è la filiera CO2 Zero? Come avete raggiunto questo obiettivo?
“Il nostro gruppo ha raggiunto la neutralità del carbonio grazie alla riforestazione dei pascoli della filiera Silvi Pastoril, piantando 1,5 milioni di alberi di Eucaliptus. Questo tipo di pascolo consente livelli elevatissimi di benessere animale, un foraggio di qualità e la trasformazione dei pascoli in giganteschi polmoni che catturano la CO2. La quantità di CO2 assorbita è maggiore a quella prodotta da tutte le nostre attività produttive, dai nostri allevamenti, dai viaggi e dal trasporto delle merci: possiamo dire quindi che abbiamo una carbon footprint negativa e un impatto sull’ambiente positivo. Il calcolo dell’impronta di carbonio è stato verificato dall’ente certificatore DNV. Un risultato unico, frutto di 20 anni di lavoro, che ci rende molto fieri. È il coronamento della rivoluzione verde iniziata dalla nostra famiglia nel 2000 e che comprende anche il progetto della Filiera Ecosostenibile Gran Moravia”.
Quali investimenti avete in programma?
“Localizzare ogni fase del processo produttivo dove possiamo ottenere il risultato migliore“
Sostenete l’arte e lo sport. Per quali motivi?
“La nostra famiglia è molto legata alla musica e all’arte. La nonna Fiorella era un’organista di fama internazionale, insegnava al Conservatorio e ha ideato l’Asiago Festival, manifestazione che prosegue da allora specialmente grazie all’impegno dello zio e dei cugini, anche loro musicisti. Il nonno Tino invece scriveva, disegnava e dipingeva, ma era anche un atleta: ora sosteniamo ogni anno il Premio Eccellenti Pittori e siamo sponsor dell’Atletica Vicentina, una delle associazioni più virtuose nel mondo dell’atletica dove carburiamo gli atleti con burro e formaggio. Proprio dall’Atletica Vicentina viene anche la lunghista Laura Strati, che stiamo supportando nel suo salto olimpico, con una formula di assunzione part time in supporto all’area commerciale con cui può nel contempo continuare ad allenarsi per la qualifica alle Olimpiadi di Tokyo. Arte e sport sono nel nostro DNA e cerchiamo con la nostra attività di diffondere la sensibilità per le cose belle e i nostri valori legati a una vita e un’alimentazione sana”